Da Salvagnini a Dentice Pantaleone, dall’Irpinia alla Lombardia: ex Novolegno, ecco gli imprenditori che si stanno facendo avanti - Orticalab.it

2022-06-04 02:24:01 By : Mr. Mark Leung

Le offerte ci sono, ma resta l’ostacolo economico di un capannone di proprietà di Fantoni. Ciro Aquino, sindaco di Montefredane, è netto: «L’Asi avvii le procedure per riprendersi i suoli». E’ invece scettico sul binario interno: «Cattedrale nel deserto, dall’elettrificazione siamo all’erbificazione»

2 settimane fa di Flavio Coppola

Dalla meccanica alla produzione di conduttori elettrici, dall’automotive alla gestione dei rifiuti, dalle conserve alla pressofusione. A tre anni dalla chiusura della Novolegno, sono diverse le manifestazioni di interesse pervenute per la possibile – ma sempre ardua – riapertura dell’impianto che resta di proprietà del gruppo Fantoni. Ieri mattina, il presidente dell’Asi, Pasquale Pisano, ha confermato ciò che si dice da tempo. Le aziende interessate ci sono e si entrerà nel vivo del ragionamento nel prossimo tavolo al Ministero dello Sviluppo economico.

Ma sui nomi, sia perché non è detto che tutte le offerte abbiano il crisma della concretezza, sia perché gli ostacoli restano molteplici, a partire dalla proprietà della fabbrica, non è emerso finora quasi nulla. Eppure le manifestazioni chiariscono questo e molto altro. E dal muro di gomma delle istituzioni, trapelano alcune chiare indiscrezioni.

Tra i grandi gruppi interessati, c’è in primis la Salvagnini. L’impresa meccanica milanese, nata nel 1963, produce centraline oleodinamiche, opera – si legge dal sito - «nel campo delle macchine utensili a deformazione e delle macchine a taglio laser». Ma anche «di controllo numerico e software per macchine utensili». I grandi spazi della fabbrica di Montefredane avrebbero attirato le sue attenzioni.

Ma ci sono anche imprese locali, molto molto vicine. Per esempio Elcon Magarad spa, la cui sede sociale si trova proprio ad Arcella. Azienda dall’importante fatturato, si occupa di cavi e conduttori e telefonici. Altra impresa irpina molto conosciuta, la “Dentice Pantaleone”, sempre con sede a Montefredane, si sarebbe fatta avanti. Con una sede anche a Parolise, dal 2000, si occupa in particolare dello smaltimento dei rifiuti solidi industriali e della lavorazione della plastica. A chiudere il ventaglio delle realtà locali che hanno bussato alla porta c’è poi la Ctm di Montefredane, piccola realtà che si occupa dello stampaggio dei metalli a freddo.

Quanto alle realtà campane, ecco pure “Felice conserve”, con sede a San Marzano, da qualche decennio impegnata nella produzione di conserve alimentari. Avrebbe manifestato direttamente alla Regione, infine, il proprio interesse per la Novolegno, il gruppo casertano Farina, attivo nell’immobiliare e pure nell’automotive. Con lo scopo di usare la Novolegno per la pressofusione.

La seconda realtà lombarda interessata, invece è la Eldor corporation di Como, multinazionale dell’automotive che lavora con le principali case automobilistiche.

Le proposte – il condizionale resta d’obbligo in questi casi – ci sarebbero. Così come un ostacolo oggettivo di natura economica, che riguarderebbe l’alto prezzo fissato per lo stabilimento dal gruppo Fantoni: si parla di 25 milioni di euro. In merito, è molto impegnato il sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, che sta ascoltando gli imprenditori locali anche in vista dalla rielaborazione del piano regolatore dell’Asi. Aquino ha un punto di vista chiaro e a tratti dirompente: «Da quanto si apprende, il costo dello stabilimento è esorbitante per ogni imprenditore. - premette - Allora all’Asi lo dico chiaramente: bisogna attivare l’articolo 63 per la riacquisizione dei suoli. Questa sarebbe una svolta, anziché fare manifestazioni di interesse che non possono portare risultati».

La vicenda industriale della Novolegno, infatti, si incrocia con il tentativo di rivitalizzare il binario interno allo stabilimento, per il quale Asi ha, per l’appunto, pubblicato una manifestazione di interesse: «Mi sembra davvero surreale che un binario fermo da anni, dove ci sono problemi di pulizia, e c’è anche qualche contenzioso con proprietari dei terreni vicini ed è diventato una via di fuga per i ladri possa vedere qualcuno che manifesta interesse. Dovrebbe trattarsi, a mio avviso, di un folle o di un benefattore. Comunque – rincara – di qualcuno che desidera prendersi una cattedrale nel deserto. Qui – ricorda il sindaco di Montefredane - si parla di elettrificazione pronta nel 2025, ma senza concretezza. E intanto – chiosa – io prendo atto che si è passati dall’elettrificazione alla erbificazione».

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