Seafuture 2021: bilancio e prospettive - Analisi Difesa

2021-12-01 03:59:38 By : Mr. Jack Hou

Una panoramica dettagliata su temi, aziende, programmi e prodotti per la difesa e la sicurezza del mare presentati a Seafuture 2021.

Dal 28 settembre al 1 ottobre si è tenuta presso l'Arsenale della Base Navale di La Spezia, all'interno di una base navale, la settima edizione di Seafuture, la business convention delle tecnologie marittime e dual use, unica nel bacino del Mediterraneo.

La pandemia aveva portato alla sua cancellazione nel 2020, ma l'impegno della società organizzatrice IBG (Crescita Blu Italiana) guidata dal presidente Cristiana Pagni, insieme alla volontà e al sostegno della Marina Militare, ha fatto sì che la stessa non fosse rinviata definitivamente ma solo ritardato ad aspettare che il governo autorizzi grandi eventi.

In un momento così difficile come la ripartenza dopo la pandemia ma anche la voglia di tornare ad una normalità anche se diversa dal passato, la risposta degli attori sia industriali che istituzionali non si è fatta attendere, e nonostante le difficoltà organizzative e gli insegnamenti tratti ' , la settima edizione di Seafuture ha superato le aspettative.

In un'area espositiva di 12.500 mq sono state accolte più di 235 aziende, tra le principali della Blue economy, di cui il 20% provenienti da tutto il mondo, cui partecipano più di 70 delegazioni dei Ministeri della Difesa, della Marina e Guardia Costiera con la presenza delle massime autorità militari dei cinque continenti per 2.600 incontri tra rappresentanti di aziende e istituzioni preorganizzate.

La fiera ha visto le visite di circa 12.000 professionisti, con un incremento di circa il 25% rispetto all'edizione precedente. Sono questi i numeri che hanno permesso alla società organizzatrice IBG formata dal Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, il Consorzio Tecnomar Liguria ed EIEAD in collaborazione con la Marina Militare, la Camera di Commercio Riviere di Liguria, e con il supporto di AIAD e il patrocinio di la Regione Liguria. e i Comuni di La Spezia, Lerici e Porto Venere, per portare questa edizione della rassegna ad un indiscusso successo.

"Seafuture 2021 è un segnale di ripresa, un modello di cooperazione, eccellenza industriale, competitività, sostenibilità e innovazione", ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel suo intervento in apertura del salone, ricordando l'importanza strategica che il mare ricopre e che pone esso al centro di un acceso confronto geopolitico globale che si esprime anche nella dimensione tecnologica e industriale e che vede nel 'Mediterraneo Allargato', l'area di preminente interesse strategico per la nazione.

"L'Italia - ha proseguito - ha bisogno di rafforzare la cooperazione e le relazioni con i Paesi amici e alleati, di disporre di capacità militari tecnologicamente avanzate, di preservare competenze scientifiche e industriali in grado di sostenerle, secondo modelli di sviluppo sostenibile a salvaguardia dell'ecosistema marittimo".

“Il salone Seafuture è il giusto catalizzatore per la Blue economy......... Cooperazione basata su un approccio olistico al concetto di marittima: un approccio interministeriale, interagenziale e interdicasteriale che ci permetterà di affrontare le nuove sfide dovute alla metamorfosi nel paradigma delle relazioni internazionali. La partecipazione odierna, a così ampio livello internazionale, ne è la prova” ha dichiarato l'allora Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, recentemente divenuto Capo di Stato Maggiore della Difesa, in occasione dell'inaugurazione.

“Un'edizione che si conferma di altissimo livello nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. Alla fine vinte le speranze alimentate dalla tenacia, Seafuture 2021 è realtà! Il momento storico è di vitale importanza per il sistema Paese come mai nella storia è stato possibile beneficiare di finanziamenti di tale portata che possono ridisegnare ampiamente il volto sociale, economico e imprenditoriale dell'Italia", ha affermato il presidente di IBG srl, Cristiana Pagni (nella foto sotto), ideatore e organizzatore dello spettacolo, in occasione dell'inaugurazione della manifestazione.

Nella cornice dell'evento sono ormeggiate diverse navi, tra cui la nave scuola Amerigo Vespucci e la classe FREMM Luigi Rizzo Bergamini, utilizzate per l'occasione come sede alternativa per eventi e momenti di incontro tra partner internazionali e incontri bilaterali, elementi, quest'ultimo, ad alta connotazione internazionale.

Tra queste, la firma della nota di accesso del Camerun al Virtual-Regional Maritime Traffic Center (V-RMTC) & Trans-Regional Maritime Network (TRMN): due reti volute e cogestite dalla Marina Militare che abbracciano una quarantina di Marines sparsi sul territorio mondo, e consentire la condivisione di informazioni a supporto delle operazioni marittime, ottimizzando concretamente il dialogo e la cooperazione di coloro che sono chiamati a svolgere attività di sorveglianza in mare.

Sfide e capacità future della Marina

Il professor Vittorio Emanuele ha discusso del contesto attuale in cui le dinamiche della globalizzazione rendono centrale il dominio marittimo, non solo per gli aspetti di scambio economico ma anche per il crescente livello di conflitto e competizione che lo caratterizza, soprattutto nel Mar Mediterraneo. Parsi dell'Università Cattolica di Milano, dall'ambasciatore Paolo Casardi, vicepresidente del Circolo di studi diplomatici e dall'ammiraglio Vincenzo Montanaro, capo del 3° Dipartimento di Pianificazione e politica marittima dello Stato maggiore.

La Marina Militare opera nel 'Mediterraneo Allargato', una vasta area che va dal Mediterraneo al Mar Nero, dal Mar Rosso al Mar Arabico dal Golfo Persico a quello del Golfo, senza dimenticare l'attività di ricerca idrooceanografica ha come bacino di riferimento l'Oceano Atlantico settentrionale e l'Artico.

In considerazione degli impegni e della tutela degli interessi geostrategici nazionali in un contesto così variegato, secondo il Contrammiraglio Marco Tomassetti, Capo del 7° Reparto Navale dello Stato Maggiore del MM, quest'ultimo punta a una Squadra Navale entro il 2035 la cui spina dorsale sarà L'altura sarà costituita dalla componente di dieci fregate europee multimissione classe Bergamini di cui le ultime due, che sostituiscono quelle vendute all'Egitto, sono state allestite rispettivamente a febbraio e ottobre scorsi ed entrambe sono destinate ad entrare in servizio nel 2025.

A questi si aggiungono i sette pattugliatori offshore polivalenti (PPA) classe Thaon di Revel che come noto sono costruiti in tre diverse configurazioni PPA Light, Light Plus e Full, di cui l'unità leader di classe dovrebbe essere consegnata nei prossimi mesi, secondo Contrammiraglio Tomassetti.

Nessuna data è stata indicata ma secondo quanto riportato da Analisi Difesa, sebbene le tempistiche siano ancora in fase di valutazione, si parla dell'inizio del prossimo anno.

Queste unità rappresentano un importante salto generazionale rispetto alle unità in servizio, grazie a soluzioni all'avanguardia che vanno dalla piattaforma al sistema di combattimento con un cockpit navale che non ha eguali su altre unità al mondo, un radar dual band di nuova generazione che consentirà la nuove unità per svolgere missioni di difesa aerea e missilistica integrata (compresa la balistica) nonché un sistema di guerra elettronica integrato con sensori radar per ottimizzare le capacità difensive della flotta.

Come è noto, le unità PPA Light sono dotate solo di armamento da cannoniera e non dispongono di un sistema di combattimento con tutto l'equipaggiamento della versione Full ma l'Ammiraglio Tomassetti ha sottolineato che la versione Light (così come la Light Plus che già imbarca il sistema missilistico per la difesa aerea MBDA SAMM ESD PPA) è 'predisposto' per quest'ultimo e può trasportare un armamento missilistico grazie all'installazione del sistema di lancio verticale, per il quale le luci PPA sono già predisposte.

Sempre nell'ambito delle unità della Legge Navale, l'Ammiraglio Tomassetti ha sottolineato le capacità estese e potenziate che la Squadra Navale e la Forza Nazionale di Proiezione dal Mare raggiungeranno con la LHD Trieste, la cui consegna è prevista per la fine del 2022-inizio 2023.

Un'importante novità, che scaturisce dal DDP 2012-2023, è il finanziamento della seconda unità di classe Vulcano, il cui contratto di costruzione ha rivelato il rappresentante della MM, sarebbe molto vicino.

La classe dei due nuovi caccia missilistici, meglio conosciuti come DDX, rappresenta un ulteriore salto generazionale, con un sistema di combattimento che costituirà un'evoluzione di quello dei PPA, incorporando elementi derivanti dal progetto Future Combat Naval System 2035 e avrà una armamento missilistico. all'avanguardia. Lo studio di prefattibilità del nuovo progetto DDX dovrebbe essere assegnato entro la fine dell'anno.

Un altro importante programma evidenziato dall'ammiraglio Tomassetti è stato l'European Patrol Corvette (EPC), la cui piattaforma è destinata a sostituire i pattugliatori offshore classe Commander e Constellation. Guidato dall'Italia, secondo piani ancora da definire nei dettagli, il programma ha una tempistica che ha come obiettivo il primo prototipo di piattaforma nel 2027.

Un'altra componente che necessita di un rilancio è quella delle unità anfibie di classe San Marco e San Giusto, la cui sostituzione è rappresentata dalle unità provenienti dal programma LXD, che risulta in fase di prefattibilità. Il concept iniziale della nuova piattaforma illustrato dalla presentazione prevedeva un grande LPD con sovrastrutture nella parte prodiera-centrale della nave con hangar e un esteso ponte di volo a poppa con due spot per elicotteri pesanti sopra la banchina allagabile per veicoli anfibi e mezzi da sbarco .

Il contratto per la progettazione e la costruzione delle nuove navi potrebbe essere aggiudicato nel 2024. Infine, la componente delle nuove unità di contromisure miniera che vede la realizzazione di due nuove classi di piattaforme, la prima per l'utilizzo in acque costiere (CNG C ) e il secondo più grande per usi oceanici (CNG A), che farà ampio uso di veicoli senza pilota per completare la propria missione. La prima delle unità MCM costiere dovrebbe essere consegnata nel 2027.

“Il cluster nazionale della subacquea è una realtà destinata ad affrontare le sfide di oggi e di domani”, ha affermato l'Ammiraglio Dario Giacomin, Vice Segretario Generale e Vice Direttore Nazionale degli Armamenti, chiudendo il suo discorso di apertura del panel dedicato alla subacquea.

Preceduto dal Sottosegretario alla Difesa, Sen. Stefania Pucciarelli (nella foto sotto), che ha delineato con chiarezza questo contesto, sottolineando l'importanza di "affrontare le sfide delle nuove frontiere della subacquea con lo sviluppo coordinato di un vero cluster subacqueo italiano, che renda a disposizione della collettività efficacia operativa, innovazione tecnologica e sviluppo economico a tutto campo”, l'intervento dell'ammiraglio Giacomin è stato mirato al percorso che la Difesa ha compiuto per riunire e far comprendere ai vari attori dell'industria, dei centri di ricerca e delle università come possono lavorare insieme in questo settore di fronte a sfide importanti per garantire la tutela degli interessi nazionali nei mari intorno all'Italia.

Un percorso che ha visto la Difesa - sotto il forte impulso dell'Ammiraglio Giacomin - creare diverse occasioni di confronto con gli attori del settore al fine di creare con loro una mappatura e un coordinamento e gettare le basi per un cluster nazionale della subacquea.

Il contrammiraglio Andrea Petroni, all'epoca comandante dei sommergibili della Marina Militare, ha fornito un quadro strategico delle sfide e dei compiti che la forza armata e la specialità subacquea nel suo insieme dovranno rispettivamente affrontare e svolgere, con un taglio tanto più accentuato quanto più strategico come il "rifiuto del mare" e il "controllo del mare" e il supporto alle forze speciali, insieme a quelli più tattici come l'intelligence, il supporto alla flotta e la sicurezza interna condotti finora.

I nuovi sottomarini U-212NFS

In questo contesto si inserisce il nuovo programma per lo sviluppo, la costruzione, la messa in servizio, il supporto e il sistema di addestramento dei nuovi sottomarini U-212 NFS (Near Future Submarine), il cui contratto è stato firmato dall'agenzia OCCAR e Fincantieri lo scorso febbraio, nonché l'acquisizione della nuova unità a supporto delle operazioni subacquee e delle Forze Speciali nonché del soccorso ai sommergibili in avaria denominata SDO-SuRS e relative apparecchiature all'avanguardia, in particolare la suite per il soccorso degli equipaggi dei sommergibili in avaria.

Come è noto, la nuova piattaforma basata sul progetto U212A presenta un'evoluzione tecnologica e sistemica dello sviluppo e della produzione nazionale, di cui Fincantieri sarà ancora una volta l'autorità progettuale. Come la scelta negli anni '90 di dotarsi degli avveniristici U-212A abbia rappresentato un significativo salto di qualità per la Forza Armata e le capacità offerte dalla Difesa in campo internazionale, portando allo sviluppo di un settore industriale di cui poche nazioni possono vanto a livello mondiale, per questo il nuovo programma U212 NFS rappresenta non solo il punto di arrivo di quanto sviluppato fino ad oggi da industria, centri di ricerca e università, ma anche il punto di partenza verso un futuro avveniristico nel mondo sottomarino.

Le nuove imbarcazioni non opereranno in isolamento, ha affermato il contrammiraglio Andrea Petroni, allora comandante dei sommergibili, ma faranno parte di un sistema sempre più ampio, impegnato nel contrasto delle nuove minacce alle infrastrutture energetiche e di comunicazione e nella sorveglianza e protezione dell'Exclusive Zona economica nazionale (ZEE) di prossima istituzione. Le barche saranno il fulcro di una vasta e capillare rete di sensori di fondo o mobili, installati principalmente su veicoli subacquei senza equipaggio.

In pratica, la NFS U212 ei futuri successori saranno sempre più "centri operativi subacquei" per la sorveglianza e la protezione degli interessi nazionali e internazionali.

Come evidenziato durante la presentazione del program manager per l'U212 NFS all'OCCAR, il Capitano Vasco Pizzinato, le nuove barche rappresentano un aggiornamento prestazionale del design dell'U-212A, incorporando miglioramenti nei campi della firma idrodinamica e acustica e una serie di tecnologie innovative.

A partire dal sistema di combattimento di nuova generazione focalizzato sullo sviluppo e fornitura del sistema di comando e controllo Leonardo basato sul sistema SADOC 4, i nuovi montanti elettrici, optronici e ottici sviluppati da L3Harris Calzoni, una suite innovativa per la sorveglianza e l'intelligenza e le comunicazioni elettroniche di Elettronica, una suite elettroacustica di nuova generazione, un nuovo sistema di gestione integrato della piattaforma Seastema, insieme ad un approccio cyber 'secure by design'.

A questi si aggiunge un innovativo sistema di batterie agli ioni di litio sviluppato dalla collaborazione Fincantieri-FIB/FAAM da installare a partire dalla prima coppia di imbarcazioni, mentre per la seconda si sta lavorando a un nuovo sistema basato su Fuel Cell di sviluppo nazionale. . Il gruppo Fincantieri, come rimarca l'ingegner Marco Rizzuti, si è preparato a questo importante progetto investendo sulla formazione dedicata di una nuova generazione di ingegneri e tecnici specializzati nel settore subacqueo in collaborazione con l'Università di Genova e la stessa Marina Militare. si aggiunge una serie di progetti di ricerca e sviluppo legati al PNRM o autofinanziati, dal settore della propulsione (in primis FAR SEAS) a quello dei veicoli subacquei autonomi e altri che hanno lo scopo non solo di supportare la nuova generazione di imbarcazioni ma anche di scouting di tecnologie dirompenti per piattaforme future.

A tal proposito, la Professoressa Paola Gualeni dell'Università di Genova ha riportato gli ultimi sviluppi del programma ASAMS (Aspetti specialistici e approccio metodologico per la progettazione di sottomarini di nuova generazione), la cui sigla evidenzia la ferma volontà di Difesa e MM di creare una visione per il futuro della specialità.

Nel campo dell'innovazione legata al settore della subacquea, si sono succeduti l'Ing. Gianmatteo Barbieri di L3Harris Calzoni, Enrico Colantoni e Massimo Stinco di Elettronica nonché Sergio Cappelletti di DRASS e Francesco Cavallini di Saipem, le cui innovazioni e sviluppi industriali sono menzionato sotto. nella parte dedicata all'industria.

A questi si è aggiunto il comandante Conor Kirwan dell'Agenzia europea per la difesa (EDA) che ha parlato di tecnologie dirompenti, l'ing. Bruno Tevenè di Leonardo che ha parlato al pubblico sull'interessante programma europeo EDIDP SeaNice per potenziare le capacità difensive di un convoglio navale contro le minacce sottomarine, oltre al Dott. Alessandro Lafrati del Centro Nazionale Ricerche (CNR), gli ingegneri Fabio Cervia e Massimo Guzzo di Intermarine, e l'ingegnere Erwin Dieminger di Renk che hanno illustrato un motore elettrico innovativo in fase di sviluppo.

La logistica e il supporto per le nuove costruzioni della MM

La presentazione dell'Ammiraglio Enrico Olivo, capo dell'ingegneria logistica del Comando Logistico del MM, ha evidenziato il salto generazionale che la Forza Armata ha compiuto nel supporto in servizio delle sue unità (ISS, In-Service Support), evidenziando lo sviluppo di quanto attualmente in atto con successo per la componente unitaria di tipo FREMM, e che rappresenta la base per quelle delle unità di Diritto Navale.

Nel 2019 OCCAR e Orizzonte Sistemi Navali, la joint-venture tra Fincantieri e Leonardo) hanno firmato il contratto per il programma TSLM (Though Life Sustainment Management) che rappresenta la seconda fase dell'ISS per le unità di classe FREMM Bergamini e si svilupperà fino a al 2034.

In particolare, MM e OCCAR hanno ideato un Temporary Global Support (TGS) o prima fase della ISS della durata di 5 anni che ha visto supporto logistico-manutenzione industriale e training on-job a favore del personale marittimo e civile. e l'efficienza dei processi che hanno portato alla fase 2 o TLSM.

Quest'ultimo vede un'applicazione delle lezioni acquisite durante la prima fase e il rafforzamento delle capacità gestionali in casa del MM, con un rischio condiviso tra Forze Armate e industria.

I risultati sono positivi, con unità dislocate da mesi in aree operative lontane, e costi complessivi ridotti, elementi che hanno attirato l'attenzione degli operatori esteri di queste e di altre unità produttive nazionali, oltre alla Francia, che ha lasciato una porta aperta al programma.

La presentazione del comandante della MARINALLES, centro per la preparazione delle nuove unità del MM, il capitano della nave Fabrizio Orengo, ha evidenziato i compiti che lo stesso svolge insieme agli altri organi proposti, in seguito alla costruzione, la preparazione e verifica e accettazione di nuove unità per la Forza Armata, curando anche gli aspetti relativi all'organizzazione funzionale a bordo e al coordinamento dell'addestramento iniziale dell'equipaggio.

Alle dipendenze del Comando Logistico del MM, MARINALLES segue le stesse attività anche a favore di altre Marine, le cui unità sono costruite in Italia, se queste ultime ne fanno specifica richiesta.

Quest'ultimo aspetto è stato l'elemento centrale della presentazione, con l'indicazione delle più recenti evoluzioni nel settore della formazione a fronte della presenza in fiera di delegazioni internazionali. In particolare MARINALLES vanta un'esperienza decennale con le Marine straniere, con le attività svolte con le Marine degli Emirati Arabi Uniti, Kenya, Finlandia, Bangladesh e Algeria, mentre è in essere per quest'ultima Forza Armata nell'ambito della Programma CDMA per l'acquisizione e la messa in servizio dei tre cacciamine forniti da Intermarine e per quello del Qatar.

Dopo lo show, Fincantieri ha consegnato alla Marina Militare del Qatar la prima delle quattro corvette classe Al Zubarah mentre i due OPV sono in costruzione ed è stata recentemente tagliata la prima lamiera per la LPD che sarà costruita nello stabilimento Fincantieri di Palermo.

MARINALLES, insieme alle scuole di MM, MARICENTADD e all'industria, sta portando avanti una complessa attività che porterà alla certificazione dei primi equipaggi in Italia, mentre in Qatar sta nascendo un centro di formazione forniture Fincantieri con la collaborazione di Leonardo , che rappresenterà un punto di riferimento nel settore in Medio Oriente. Per il futuro è stato inoltre evidenziato il potenziale coinvolgimento nel programma per la fornitura dei 4+2 FREMM e delle due fregate classe Maestrale modernizzate alla Marina indonesiana.

Centro di supporto e sperimentazione navale (CSSN)

 Nella sua duplice missione di responsabile dei processi di ingegnerizzazione del supporto logistico allo strumento navale e di centro di sperimentazione e sviluppo dei programmi scientifici e tecnologici della Forza Armata, la CSSN è impegnata in due importanti programmi di rinnovamento dei propri mezzi , destinato a rivoluzionare le capacità di test e valutazione nel settore navale a livello internazionale.

Si tratta dei programmi CHOBIN (Complex Holistic Outline Based Interoperable Network for Underwater Simulation) e BOOMER (reconfiguraBle autOnOmous systeMs for underwater warfare), come evidenziato dalla presentazione del capitano di fregata Mirko Stifani del Dipartimento di Sperimentazione CSSN, capo dell'ufficio Lotta sotto la superficie.

Assegnato al Centro per la ricerca e la sperimentazione marittima (CMRE) della NATO Science and Technology Organization (STO), il programma CHOBIN è finalizzato allo studio, allo sviluppo e alla sperimentazione di un simulatore multisistema sottomarino federabile.

Questo simulatore sarà orientato, in particolare, su scenari di combattimento sotto la superficie e su sistemi autonomi eterogenei, offrendo la possibilità di essere federabile con sistemi NATO e nazionali, e soluzioni a supporto del continuo sviluppo del sistema BOOMER.

La prima fase del programma CHOBIN, che riguarda l'analisi dei requisiti, è destinata a completarsi nei primi mesi del 2022 mentre la seconda è destinata allo sviluppo di un dimostratore dovrebbe concludersi entro il 2023.

Il programma BOOMER si basa sulla creazione di un insieme di sistemi autonomi non presidiati modulari e riconfigurabili che rappresenteranno gli elementi base per la creazione di 'sistemi di sistemi' in grado di implementare diverse funzioni di test e valutazione tipiche della lotta sotto la superficie, fondamentali per supporto. la verifica e validazione delle prestazioni della flotta (navi, sottomarini, veicoli) di estrema sensibilità e ad alto impatto dal punto di vista militare per la verifica periodica e completa dell'efficacia operativa dello strumento navale nel settore subacqueo.

Assegnato ad un'Associazione Temporanea di Scopo (ATS) composta dalle società Graal Tech, Technav Systems, MDM Team e Centro Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino (ISME), il programma ha registrato il completamento della prima fase (analisi dei requisiti) lo scorso anno mentre il secondo, che prevede lo sviluppo di un dimostratore, dovrebbe essere completato nella prima parte del 2022.

L'idrografia a sostegno dell'ecosistema globale

Grande importanza è stata data, durante questa edizione di Seafuture, all'Istituto Idrografico della Marina (IIM). In occasione della celebrazione del centenario dell'Organizzazione Idrografica Internazionale (IHO) e a pochi mesi dalla celebrazione del 150° anniversario dell'Istituto Idrografico del MM, quest'ultimo ha organizzato due seminari dedicati rispettivamente al rilievo idrografico e alla nell'Artico - Alto Nord 2021.

"Questo evento rappresenta un esempio tangibile di cooperazione tra paesi amici e simili, le cui istituzioni idrografiche condividono lo stesso obiettivo: aumentare la sicurezza della navigazione con un focus particolare sul Mediterraneo, che è la nostra principale area di responsabilità", ha affermato il testa. del personale della Marina Militare in occasione dell'apertura del primo seminario.

Gli ha fatto eco il direttore dell'IIM, il contrammiraglio Massimiliano Nannini, il quale ha rimarcato come la Marina Militare sia un attore chiave nel governo nazionale dell'ambiente marino e l'Istituto Idrografico svolge un ruolo centrale nella custodia delle informazioni ad esso relative. .

Intervenuto al seminario, il direttore dell'Organizzazione Idrografica Internazionale (IHO), già direttore dell'Istituto Idrografico della Marina il contrammiraglio Luigi Sinapi, ha sottolineato quanto sia importante parlare di idrografia soprattutto in questo particolare periodo, sottolineando i quattro termini che caratterizzano oggi il concetto di sistema idrografico nel mondo: conoscenza, sostenibilità, innovazione e standardizzazione.

Il secondo seminario, dedicato alle attività di ricerca dell'Italia in Artico e in particolare ai risultati della quinta campagna Alto Nord, ha visto la partecipazione del direttore dell'IIM, della coordinatrice scientifica Prof.ssa Roberta Ivaldi della facoltà IIM e del comandante della missione , capitano di fregata Maurizio Demarte.

Nell'ambito di High North 2021, il team scientifico guidato dalla Prof.ssa Roberta Ivaldi e composto da ricercatori e specialisti appartenenti all'IIM, al Centro per la Ricerca e Sperimentazione Marittima della NATO (CMRE) e al Centro Comune di Ricerca (JRC) della Unione Europea (UE), ha realizzato la 3D-mapping per la caratterizzazione ambientale, ovvero una mappatura tridimensionale multidisciplinare ottenuta con l'integrazione dei dati acquisiti da diversi strumenti e tecnologie innovative, di un totale di 8510 km2 di il Molloy Hole, il settore più profondo dell'Oceano Artico.

La campagna High North, riconosciuta come Action 35 nell'ambito del UN Ocean Decade, è anche innovazione tecnologica e ricerca per un oceano sostenibile, con il programma ARNACOSKY (ARctic NAvigation with COsmo SKYmed), un progetto di ricerca congiunto tra IIM e società e -Geos/Telespazio, per lo sviluppo della navigazione ai margini del ghiaccio, secondo la migliore rotta sicura, monitorando le dinamiche ambientali. È seguita la tavola rotonda dal titolo "L'Italia nell'Artico", che ha visto la partecipazione dell'inviato speciale per l'Artico Carmine Robustelli e rappresentanti di E-Geos, CNR e Fincantieri.

NAVARM ad agosto ha indetto una gara per la nuova Maggiore Hydro Oceanographic Vessel (NIOM) destinata a sostituire la nave Magnaghi, che sarà in grado di operare nel ghiaccio 'Ice class C' e in condizioni climatiche artiche non estreme, che le consentiranno di operare al Polo Sud dove l'Italia è quindi l'IIM è responsabile di un portafoglio di tre carte nautiche nel Mare di Ross nelle acque antistanti la stazione scientifica italiana Mario Zucchelli e di continuare l'attività di ricerca nell'Artico con l'Alto Nord.

Per la prima volta a Seafuture si è parlato di Cybersecurity a 360 gradi in una mattinata ricca di interventi in cui l'Onorevole Giorgio Mulè, Sottosegretario di Stato alla Difesa, aprendo i lavori ha sottolineato come l'Italia fosse "in una condizione di inferiorità tecnologica rispetto ad altri Paesi nella difesa dagli attacchi informatici ma abbiamo fatto tanti importanti passi in avanti”.

Affrontare la vulnerabilità dei sistemi “significa avere la consapevolezza di educare la popolazione sin dall'inizio, educando culturalmente i giovani che dalla scuola elementare iniziano al digitale. Per questo insisto su uno degli obiettivi posti dall'Agenzia nazionale per la sicurezza informatica: creare una cultura informatica nel Paese, grazie anche alla Cyber ​​Defense Academy legata all'Agenzia (per la sicurezza informatica nazionale), ha aggiunto il Sottosegretario.

Il Generale Umberto Rapetto è intervenuto sul tema in una prima ampia sessione, insieme a vari rappresentanti di aziende e accademici del settore, tra cui IPS, Telsy, Innovery, Sferanet e Università La Sapienza, a cui è seguita una sessione dedicata al Maritime Cyber ​​Resilienza e comunicazione 5G, aperta dal contrammiraglio Massimo Scialpi, capo del III Dipartimento, sistema di combattimento, NAVARM.

A quest'ultimo panel hanno preso parte rappresentanti del settore, tra cui l'Ing. Daniele Francesco Ali, che ha fatto una panoramica sul contributo di Fincantieri al settore, l'ingegner Andrea Biggio di Leonardo che ha parlato di Cyber ​​Range, il professor Guglielmo Morgari di Telsy (Gruppo TIM) che si è occupato di sicurezza legata alle criptovalute ai sistemi automatizzati mentre e il prof. Leonardo Querzoni dell'Università La Sapienza ha parlato di intelligenza artificiale e di elaborazione del linguaggio naturale.

Andrea Pompili, Chief Scientist Officer di CY4GATE ha tenuto un intervento dal titolo: “From zero to hero: a yellow brick road to innovation” in cui ha illustrato come nella sicurezza informatica la vera ricerca nasce dagli errori da cui emergono le migliori opportunità.

Il tema delle comunicazioni 5G è stato affrontato dal prof. Luca Valcarenghi dell'Università di Sant'Anna (Pisa) e Agostino Moniaio dell'Università di Pisa.

Cooperazione in programmi internazionali  

La tavola rotonda che ha visto protagonista l'agenzia OCCAR (per la cooperazione in Europa nel settore degli armamenti) e il suo direttore, l'ammiraglio (in riserva) Matteo Bisceglia, ha evidenziato l'importanza della cooperazione nei programmi di difesa in Europa e quanto la stessa agenzia può contribuire a questa missione alla luce delle possibilità offerte dal Programma europeo di sviluppo industriale della difesa (EDIDP) e dal Fondo europeo per la difesa (EDF). OCCAR gestisce contratti per un budget di 80 miliardi di euro che dovrebbero salire a 100 miliardi nel prossimo futuro.

L'agenzia gestisce sedici programmi che coprono cielo, terra, mare e spazio, a cui presto se ne aggiungeranno almeno quattro ma ci sono nuove opportunità a cui OCCAR punta in futuro. Grazie a due importanti accordi siglati nel corso dell'anno, l'agenzia ha ulteriormente ampliato le proprie attività per i programmi ESSOR ed europeo MALE RPAS.

In particolare, quest'ultimo vede l'imminente aggiudicazione del contratto per la fase di sviluppo, produzione e supporto in servizio (MALE RPAS Stage 2) del nuovo sistema senza pilota di media e lungo raggio per Francia, Germania, Italia e Spagna, a a cui si aggiunge il programma per la versione Mk3 dell'elicottero da combattimento Tiger oltre a quello per il supporto in servizio del siluro leggero MU-90 e il programma REACT (Responsive Electronic Attack for Cooperation Tasks).

Mirato a sviluppare una capacità di attacco elettronico aereo (AEAC) per condurre operazioni in contesti A2/AD (Anti-Access/Area Denial), questo ultimo programma PESCO amplierà ulteriormente la gamma di settori tecnologici che vedono il coinvolgimento di OCCAR.

In particolare, la presentazione del direttore di OCCAR ma anche la successiva tavola rotonda che ha visto la partecipazione dell'ammiraglio ispettore capo Massimo Guma, direttore di NAVARM e rappresentanti industriali di Fincantieri nella persona di Giuseppe Giordo, capo della divisione navi militari, di MBDA e Leonardo rappresentati rispettivamente dall'Ing. Lorenzo Mariani, amministratore delegato MBDA Italia e direttore esecutivo del gruppo sales & business development e l'ing. Marco De Fazio, amministratore delegato business unit sistemi di difesa, e della joint-venture Naviris (tra Naval Group e Fincantieri) nella persona dell'amministratore delegato Claude Centofanti e COO, Enrico Bonetti.

Tale panel ha evidenziato come l'agenzia offra la gestione dell'intera vita operativa del sistema oggetto del programma, attraverso una struttura flessibile, con costi e modalità operative ridotti, frutto di una consolidata esperienza coltivata nei due decenni - celebrati quest'anno - dalla creazione dell'agenzia, alla condivisione dei costi di gestione e del personale e alla possibilità di integrazione con altri paesi, come avvenuto nel caso dei programmi MMF e LSS e, oltre agli stretti rapporti che lo stesso ha sviluppato con la NATO e con il Comunità Europea.

OCCAR si candida a gestire nuove opportunità come la European Patrol Corvette (EPC), i programmi per il nuovo velivolo di sesta generazione (FCAS e Tempest) e il nuovo carro armato (MGC), oltre alla futura piattaforma ad ala rotante (NGRC) e altri programmi nel settore terrestre.

Oltre al settore difesa e sicurezza, che quest'anno ha visto per la prima volta anche la presenza delle forze di sicurezza nazionale, tra cui Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Carabinieri, lo spettacolo è anche lo sviluppo della Blue Economy e del dialogo tra i paesi mediterranei.

Quest'anno il focus è stato sui fondi della Comunità Europea 2021-2027 e sui cluster marittimi, spedizione e logistica, con particolare attenzione al verde, alla digitalizzazione della catena logistica e alla sicurezza nei trasporti, nonché all'informatica nel settore marittimo. , nell'ambito di una giornata di convegni organizzata da Circle Group.

A questi si sono aggiunti il ​​Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) e la cooperazione transalpina nel settore della ricerca e industriale che hanno registrato la firma di un protocollo d'intesa tra i distretti di riferimento della città di La Spezia e di Tolone, in primis il DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine) guidato dal Presidente Lorenzo Forcieri, e le strutture di supporto all'innovazione Toulon Var Technologies (TVT Innovation e Pôle Mer Méditerranée) per promuovere progetti comuni e opportunità di partnership per le imprese e le istituzioni locali.

Infine, il dialogo tra i Paesi del Mediterraneo che questa edizione ha registrato la conferenza organizzata dall'European Institute For Eurasian Dialogue Policies, Studies, Relations (EIEAD) sullo sviluppo sostenibile della Blue Economy in Libia con la partecipazione di un nutrito gruppo di rappresentanti istituzionali e di rappresentanza del commercio libico nonché momenti di confronto tra i vari operatori del settore portuale e logistico sui temi dell'ecosostenibilità e della difesa del mare, organizzati principalmente da Circle Group.

Gli importanti successi ottenuti da Fincantieri negli ultimi anni collocano il gruppo italiano tra i principali player mondiali nel settore navale.

Nell'ambito del panel organizzato da AIAD, Federazione delle Imprese Italiane per l'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, introdotto dal segretario generale, dott. Carlo Festucci, Ing. Achille Fulfaro, senior vice president Sales and Commercial Director della divisione militare di Fincantieri, ha rimarcato che il successo del gruppo è da ricercarsi in un approccio sempre più completo al mercato.

Ovvero nella capacità di poter offrire al cliente una partnership strategica, dall'analisi del profilo di missione al termine della vita operativa delle unità navali fornite. Fincantieri si propone oggi sul mercato come capocommessa in grado di offrire un pacchetto completo per ogni piattaforma di superficie e sottomarina che non sia nucleare.

Oltre ad un consolidato e storico rapporto con MM, e come "leader partner" della US Navy e della Guardia Costiera attraverso Fincantieri Marine Group, il gruppo ha ottenuto importanti successi internazionali, più recentemente in Indonesia ed Egitto ma negli anni precedenti anche con Qatar, Emirati Arabi Uniti, Algeria, India e Turchia.

A portafoglio di prodotti e costruzioni in corso, Fincantieri è impegnata come main contractor per il rinnovo della flotta della Marina Militare indonesiana con l'ordine di sei nuovi FREMM (di cui due optional) in configurazione ASW oltre a due unità modernizzate di classe Maestrale, nonché relative infrastrutture logistiche di supporto, formazione e supporto locale, con la partecipazione del cantiere locale PT-PAL.

Dalle slide allegate alla presentazione, la consegna delle prime quattro fregate FREMM è prevista tra il 2024 e il 2026. Procede la costruzione delle quattro corvette, due OPV e un'unità anfibia di tipo LPD per la Marina del Qatar.

La corvetta leader di classe "Al Zubarah" è stata consegnata lo scorso ottobre alla presenza del generale Salem Hamad Al Nabit, capo di stato maggiore delle forze armate del Qatar, e del maggiore generale di stato maggiore (Mare) Abdullah Hassan Al-Sulaiti, capo di stato maggiore di le Qatar Emiri Naval Forces, che hanno speso sorprendenti parole di apprezzamento per l'attività e il contributo di Fincantieri, MM e Difesa e del 'sistema paese' allo sviluppo della difesa del Paese del Golfo.

A questi si aggiungono i primi due sommergibili del programma U212 NFS (Near Future Submarine) nonché i due nuovi FREMM per la Marina Militare Italiana e le sezioni prodiero per le unità di tipo LSS per la Marina Militare Francese. Senza dimenticare le Multipurpose Offshore Patrol Vessels (PPA) e la LHD Trieste per la MM mentre negli USA Fincantieri Marine Group è impegnata nei programmi delle unità di tipo LCS (Littoral Combat Ship) e delle nuove fregate classe FFG 62 Constellation per la US Navy, a cui si aggiungono i quattro MMSC per la Marina dell'Arabia Saudita.

Nell'interazione con il potenziale cliente, Fincantieri approccia e analizza, prima ancora di proporre e analizzare i prodotti, le esigenze tecnico-operative del cliente, guardando allo scenario marittimo da un punto di vista strategico, allo stato tecnico-operativo della flotta del cliente per individuare eventuali gap capacitivi e proporre le soluzioni più idonee al profilo di missione, valutando anche il possibile coinvolgimento dell'industria locale.

Per soddisfare le esigenze del cliente, il gruppo italiano sta guardando anche al pacchetto prodotti relativo ai sistemi Fincantieri NexTech che, come vedremo meglio, sta introducendo sul mercato nuove soluzioni all'avanguardia.

La fase di costruzione e supporto in servizio introduce qualsiasi richiesta di trasferimento di tecnologia (ToT) o trasferimento di know-how non solo per la costruzione locale, ma anche per la gestione della flotta fino alla fine della sua vita operativa. Parallelamente al ToT, Fincantieri ha sviluppato, attraverso programmi internazionali, la capacità di supportare il cliente anche nello sviluppo di infrastrutture portuali e non, come nel caso del Qatar e dell'Indonesia.

Il Gruppo italiano ha sviluppato un pacchetto flessibile per quanto riguarda la formazione degli equipaggi e del personale di terra con il decisivo supporto, per quanto riguarda l'addestramento, della Marina Militare.

Nell'ambito del ToT, Fincantieri, sempre grazie alle competenze maturate, si occupa anche della filiera locale con possibilità di investimenti e cooperazione locale. Infine, è chiaro che il raggiungimento di un contratto è ormai raggiunto ed è indispensabile per un pacchetto finanziario personalizzato in base alle esigenze del cliente, che vede il coinvolgimento delle banche italiane e di SACE.

Per raggiungere questi obiettivi e soddisfare le esigenze del cliente, Fincantieri ha creato una rete di presenze internazionali di varia natura e complessità con filiali operative in India, Singapore, Australia, Qatar, Brasile, e prossimamente in Egitto e Indonesia, a cui si aggiunge un joint-venture, un cantiere di quest'ultima e un ufficio di rappresentanza negli Emirati Arabi Uniti, senza dimenticare gli USA e la JV Naviris con la Francia.

Sebbene il rappresentante del gruppo non abbia toccato l'argomento, nelle recenti presentazioni ai consessi internazionali, è emerso che oltre al programma U212NFS per le nuove imbarcazioni destinate alla Marina Militare, Fincantieri sta lavorando su una propria famiglia di sottomarini di diverse dimensioni, dislocanti e capacità, destinata al mercato estero.

Questa attività consentirà al gruppo italiano di ampliare per la prima volta il proprio pacchetto di prodotti al settore delle piattaforme sottomarine, mercato in espansione a livello globale.

Per soddisfare le esigenze a tutto campo dei clienti potenziali o già acquisiti, negli ultimi anni il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha sviluppato il centro di ingegneria dei sistemi nel settore marittimo ora denominato Fincantieri NexTech, che per la prima volta si è presentato in Italia al show by Seafuture, dopo aver fatto la sua prima apparizione internazionale a febbraio alla fiera IDEX 2021 negli Emirati Arabi Uniti.

Nell'ambito di questo polo Fincantieri sta sviluppando prodotti all'avanguardia che sta già integrando nei pacchetti offerti ai potenziali clienti.

Parlando di queste ultime e delle nuove tecnologie, Fulfaro ha citato il nuovo radar OMEGA 360 che era in esposizione presso lo stand di Seafuture e si caratterizza principalmente per la lotta alle minacce asimmetriche e oggi principalmente per l'utilizzo come radar antidroni per uso terrestre. prospetti costieri e navali, in quest'ultimo caso anche per altri compiti, come radar per la scoperta di superficie di unità navali, anche primario per unità di tipo Fast Patrol Boat.

La grande novità è rappresentata da velivoli subacquei autonomi o UUV per i dipendenti che vanno dalle contromisure antimine alla sorveglianza e ricognizione a supporto delle unità navali. Secondo le slide della presentazione dello stesso rappresentante,

Fincantieri sta sviluppando una famiglia di tali sistemi che comprenderà tre soluzioni principali: due piattaforme lunghe rispettivamente 2 e 3 metri utilizzabili dai tubi lanciasiluri sottomarini e una più grande riconfigurabile come SDV (Swimmer Delivery Vehicle) o veicolo per operazioni a supporto. alle forze speciali con equipaggio e operatori fino a 6 elementi.

Fulfaro ha inoltre rimarcato come Fincantieri stia lavorando al concept di una piattaforma per droni di diversa tipologia che ha ricevuto il nome di Shaman. È una piattaforma con la capacità di lanciare, recuperare e comandare e controllare sciami di droni di diverso tipo: aria, superficie e sott'acqua.

Un concetto di particolare interesse per tenere il personale lontano dalle minacce, per operare a più ampio raggio e in modo più efficace, riducendo costi e rischi.

Tornando al pacchetto offerto ai potenziali clienti, il rappresentante del gruppo ha evidenziato come nel settore del supporto ai servizi, Fincantieri non solo è in grado di offrire un pacchetto formativo completo che nel caso di quello base/avanzato/operativo è offerto in collaborazione con la Marina Militare a seguito degli accordi G2G, ma ha sviluppato una gamma completa di simulatori e apparecchiature dedicate come vedremo meglio in seguito.

Nella sala principale accanto a Fincantieri e Leonardo, c'era lo stand di Naviris, la joint venture al 50% tra Naval Group e Fincantieri, che per la prima volta esponeva in una fiera con un proprio spazio espositivo.

Rappresentanti di quest'ultima hanno partecipato alla tavola rotonda OCCAR, presentando le tre linee di sviluppo della partnership franco-italiana: i cinque progetti di ricerca e sviluppo, la modernizzazione di mezza età dei caccia tipo Orizzonte e la nuova European Patrol Corvette (EPC). Quest'ultimo è stato al centro dell'attenzione in quanto rappresenta il programma navale che ha maggiori possibilità di sviluppo nel contesto europeo, espandendosi oltre le quattro nazioni finora partecipanti: Francia, Grecia, Italia, Spagna.

A questi si è già aggiunto il Portogallo in qualità di osservatore e secondo quanto affermato dall'Eda (Agenzia europea per la difesa) diverse altre nazioni sarebbero interessate a partecipare, seppur con programmi e tempistiche differenti.

L'approssimarsi della scadenza delle gare europee indetta dal Fondo Europeo per la Difesa (FES), lo strumento finanziario per lo sviluppo della difesa della Comunità Europea, è stato indice di importanti sviluppi che si sono concretizzati nella settimana successiva alla fiera, quando l'Italia e in particolare la Marina Militare, che guida il programma PESCO, insieme ai rappresentanti delle Marine di altre nazioni, oltre a quelli del consorzio industriale che comprende NAVIRIS (Fincantieri e Gruppo Navale) e Navantia, insieme a EDA, ha avuto un primo incontro operativo a distanza .

Questo è stato il primo impegno industriale per quanto riguarda il programma EPC, con la condivisione di esigenze di alto livello al di fuori della sfera governativa, in vista della scadenza del termine per le gare EDF. NAVIRIS ha coordinato la creazione di un team industriale che vede Fincantieri, Naval Group e Navantia presentarsi come un'unica entità per avere accesso al FES e gettare le basi per un programma di sviluppo di nuove tecnologie destinate ad essere applicate alla nuova famiglia di unità navali a livello europeo.

Un nuovo player della cantieristica navale per il settore della difesa e della sicurezza è rappresentato dai cantieri T. Mariotti che hanno esposto per la prima volta a Seafuture. Parte del gruppo GIN (Genova Industrie Navali) insieme ai Cantieri San Giorgio del Porto, e specializzata nella progettazione, costruzione e refitting di navi da crociera, traghetti, yacht e navi da lavoro nel settore Oil & Gas, annunciano i cantieri Mariotti lo scorso giugno di sono stati scelti da NAVARM per la realizzazione dell'unità SDO-SuRS (Special Diving Operations - Submarine Rescue System) per operazioni di soccorso subacqueo e sottomarino destinata a sostituire la Nave Anteo in servizio con la Marina Militare Italiana.

La nuova unità sarà dotata di avanzati sistemi di immersione ed esplorazione subacquea pressoché unici nel panorama internazionale, svolgendo l'essenziale funzione di soccorso sottomarino, coerente con l'attuale modernizzazione della flotta sottomarina della Forza Armata, ma anche in grado di assicurare un fondamentale supporto alle la Difesa.

Gli SDO-SuRS, insieme ai nuovi sommergibili U212NFS, contribuiranno in modo significativo alla sorveglianza e al controllo delle infrastrutture sottomarine critiche, il tutto nel più ampio contesto di quella che oggi viene definita come Maritime Security, anche da un duplice punto di vista.

L'unità avrà anche il compito di supportare le missioni COMSUBIN affidate non solo al GOS (Gruppo Operativo Subacqueo) ma anche al GOI (Gruppo Operativo Incursori) in quanto la SDO-SuRS, come recita la sigla stessa, sarà dotata di un piattaforma per le operazioni di avanzamento delle Forze Speciali.

Secondo l'analisi della Difesa, il contratto per la fornitura della nave insieme a un simulatore iperbarico, che rappresenta un asset tecnologicamente prezioso per l'addestramento, è stato firmato a luglio e dovrebbe diventare operativo a breve. Il taglio del primo foglio è previsto entro la fine del 2022.

I cantieri T. Mariotti sono alla ricerca di nuove opportunità in questo settore, come la nuova Unità IdroOceanografica Maggiore (NIOM) e il relativo supporto logistico, la cui gara è stata indetta da NAVARM lo scorso agosto.

Il Cantiere Vittoria ha esposto i tre prodotti su cui punta al mercato nazionale ed internazionale. Si tratta della famiglia di piattaforme di pattugliamento il cui progetto più recente è rappresentato dalle unità di classe 38,6m e 169t in servizio presso la Guardia Costiera greca, con un sistema di propulsione basato su due motori MTU da 3120 kW e due idrogetti Rolls Royce. Kamewa in grado di assicurare una velocità massima di 37,5 nodi. Con un equipaggio di 12 + 4 elementi, le unità vendute alla Guardia Costiera greca sono dotate di un sistema di combattimento della israeliana Elbit Systems, a testimonianza della capacità del cantiere italiano di soddisfare le esigenze del mercato.

L'altro prodotto di punta è rappresentato dalle unità Vittoria SAR CP 300 di 20 m, dislocamento di 32,5 t e equipaggio di 5 persone con motori MTU e idrogetti Rolls Royce che consentono di raggiungere i 35 nodi per compiti SAR in mare aperto e condizioni meteorologiche sfavorevoli destinate per la Guardia Costiera italiana, le cui prime unità saranno consegnate a partire dal 2021. Il progetto per l'unità più grande è invece l'OPV P71 di 75 metri e 1.800 tonnellate di dislocamento a pieno carico che il cantiere sta realizzando per gli eserciti delle Forze armate maltesi.

Si tratta della più grande unità realizzata dal Cantiere Navale Vittoria, che grazie alle sue caratteristiche innovative sta riscuotendo particolare interesse.

L'unità è dotata di un sistema di propulsione ibrido diesel/elettrico, cabina di pilotaggio di poppa per un elicottero classe AW139 e un'area sottostante dedicata ai carichi di missione containerizzati e un velivolo veloce di 9,1 metri per il controllo del traffico commerciale oltre a un sistema di ponte integrato e comando e controllo di l'ultima generazione.

L'unità è in fase finale di allestimento e dovrebbe essere consegnata nel 2022. Il Cantiere Navale Vittoria ha recentemente varato, dopo il Salone, la prima unità OPV di 60,5 metri per la Guardia di Finanza. Si tratta di una versione più grande caratterizzata da un sistema di propulsione ibrido diesel/elettrico delle motovedette classe Monti già in servizio con il Corpo che consentirà di potenziare la capacità della componente navale con asset 'green' caratterizzati da emissioni e consumi ridotti.

Tra le unità speciali di cui il cantiere di Adria ha una lunga tradizione, vi sono i progetti per le unità da sbarco per le marine del Qatar e dell'Algeria destinate alle unità anfibie migliorate tipo San Giusto progettate da Fincantieri e rispettivamente in fase di costruzione e in servizio con le due Forze Navali. Mentre la fornitura delle unità per il Qatar avverrà direttamente dall'Italia, quelle per l'Algeria saranno realizzate in loco sulla base del trasferimento di componenti e tecnologia da parte dello stesso cantiere. Il Cantiere Navale Vittoria ha inoltre realizzato le unità da sbarco LC23 per mezzi pesanti della Marina Militare Italiana per le operazioni della nuova LHD Trieste.

Con oltre 40 anni di esperienza nel campo delle unità di contromisure antimine, i cantieri Intermarine del gruppo IMMSI non potevano non presentarsi con gli attuali prodotti di punta ma le grandi novità sono state sia la firma dell'accordo tra l'Agenzia Industrie Difesa e la cantiere, che l'aggiornamento sullo sviluppo del programma per una nuova famiglia di MCMV per la Marina Militare, che è stato dato durante il panel AIAD.

In particolare, gli specialisti di Intermarine hanno presentato l'ultimo rendering del MCMV offshore con una lunghezza di circa 80 metri che rappresenterà un salto generazionale per il quale non esistono solidi riferimenti progettuali nel panorama nazionale e mondiale, non solo in termini di dimensioni. ma anche prestazioni, con l'adozione di nuove soluzioni di propulsione e un'ampia gamma di veicoli e veicoli autonomi.

Secondo quanto dichiarato, Intermarine sta testando insieme alla Marina Militare nuovi materiali che rispondano all'esigenza di intervento anche all'interno di un campo minato perché secondo la Forza Armata e la stessa compagnia non sempre si conoscono i confini dello stesso ed anche secondo la risultati tecnologici, l'attuale generazione di mezzi autonomi non può svolgere la missione delle mie contromisure in modo completamente autonomo.

Nel febbraio di quest'anno, Intermarine ha annunciato di aver ricevuto un contratto per uno studio di definizione e riduzione del rischio del progetto New Generation Minehunting (CNG).

Secondo il rendering, le sovrastrutture sono più sviluppate verso poppa per ospitare le navi di superficie con e senza equipaggio in grado di azionare i sistemi subacquei senza equipaggio e di trainare i sistemi sonar a scansione laterale.

Sebbene Intermarine non abbia mai fornito informazioni per clausole di riservatezza contrattuale, il Ministero della Difesa algerino ha annunciato la consegna dei primi due MCMV della classe El-Kasseh, acquisiti attraverso un contratto assegnato a Orizzonte Sistemi Navali. Oltre alle capacità di contromisure antimine, queste unità sono attrezzate anche per svolgere compiti di sorveglianza marittima grazie a due cannoni Leonardo OTO Marlin da 30 mm e relativi sistemi di controllo del tiro.

Ultimo operatore internazionale della nota famiglia di MCMV di Intermarine, la seconda unità della classe era ormeggiata nello specchio prospiciente il luogo dove si teneva la mostra, insieme all'unità veloce per il supporto alle truppe speciali o UNPAV Angelo Cabrini di MM, anch'essa realizzata dal cantiere spezzino. Nonostante non siano state divulgate informazioni al riguardo, nello stesso bacino antistante la mostra era ormeggiato anche lo scafo di un'unità che Analisi Difesa ha identificato come il dragamine che Intermarine costruì per Taiwan ma il cui programma fu cancellato dopo la costruzione della piattaforma . .

Non è noto se vi siano operatori interessati a quest'ultimo. A seguito dello spettacolo, è stata recentemente consegnata alla Guardia Costiera la seconda delle motovedette della classe "Angeli del Mare", che rappresenta le più lunghe unità autoraddrizzanti e inaffondabili mai costruite in Italia e tra le più grandi al mondo nel settore SAR (Ricerca e salvataggio).

Il cantiere ha presentato la sua gamma di imbarcazioni di sorveglianza e soccorso la cui ultima aggiunta è il primo pattugliatore di 44 metri varato per la Guardia di Finanza lo scorso gennaio.

Si tratta di un Coastal Patrol Vessel di lunghezza e larghezza rispettivamente di 44 e 8,6 metri, che potrà raggiungere una velocità di 45 nodi grazie a un sistema di propulsione con idrogetti e quattro motori MTU 16V2000M96L da 1939kW e un'autonomia di 700 miglia. alla massima velocità, per svolgere attività di pattugliamento nel bacino del Mediterraneo.

Con un equipaggio di 23 persone e la capacità di ospitare fino a 150 persone a bordo durante le operazioni, l'unità dispone di una postazione di varo e recupero a poppa per una veloce nave di servizio e intervento, che rappresenta una novità per il Corpo. a cui si aggiungono le attrezzature per le operazioni antincendio.

Questo varo segue a pochi mesi dalla consegna di un'imbarcazione ibrida di 8 metri per la Guardia di Finanza destinata alla Laguna Veneta, alla quale si è aggiunta, lo scorso dicembre, la consegna di una nuova imbarcazione di 24 metri di salvataggio e antincendio. metri per la Polizia Marittima del Principato di Monaco.

Al Seafuture 2021, Ferretti Security and Defence (FSD) ha esposto la versione ibrida del suo pattugliatore FDS 800, in servizio con i Carabinieri, insieme ad altre soluzioni di piattaforma ad alta velocità. Nel giugno 2019, FSD ha ricevuto un contratto per la consegna di 16 motovedette di tipo N800 che andranno a sostituire quelle della Classe 800 attualmente in servizio.

Costruite secondo le regole RiNaMil Fast Patrol Vessel, con annotazione Polizia Militare, le nuove motovedette sono costruite con scafo in materiale composito (fibra di vetro-carbonio) e possono operare con Mare Forza 4.

Con un dislocamento a pieno carico di 25,5 tonnellate, una lunghezza e una larghezza rispettivamente di 16,75 e 4,43 metri e un pescaggio di 1,57 metri, la versione ibrida dell'N800 è alimentata da due motori diesel. MAN i6 da 800 hp ciascuno dotato di riduttori V-drive, che movimentano due alberi di diametro 65 mm e due gruppi elica a passo fisso con cinque pale di diametro 965 mm, che consentono di raggiungere una velocità massima di oltre 30 nodi a pieno carico e un'autonomia di oltre 300 nm a 22 nodi di velocità di crociera.

Oltre all'equipaggio di 3 + 3, l'N800 può ospitare fino a 12 persone ed è dotato di un gommone di 3,8 m con motore fuoribordo a due tempi da 9,9 cv, che ospita un motore nel vano motore.

Al fine di svolgere operazioni di polizia in aree marine protette con il minimo impatto, stanno gradualmente entrando in servizio un numero imprecisato di motovedette N800 nella nuova versione ibrida con sistema di propulsione elettrica Transfluid che consente la navigazione a “emissioni zero”.

Il sistema presentato in fiera è composto da due motori elettrici trifase a magneti permanenti da 75 kW ciascuno, montati tra i motori diesel e le linee d'asse, e due pacchi batterie di ultima generazione con batterie al litio-ferro-fosfato da 288V ciascuno 100Ah, il tutto gestito da un sistema di monitoraggio integrato.

Oltre alla modifica del layout della linea di propulsione, l'inserimento dei motori da 75 kW ha portato ad una completa riprogettazione degli impianti elettrico e di raffreddamento e ad una revisione della consolle pilota con nuovi display e comandi integrati.

La divisione militare della Marina Baglietto era presente con il battello FFC15, prototipo in alluminio di imbarcazione veloce multiruolo varato dal cantiere nel 2016, che ha dato origine al progetto delle due 'Combat Boats' della Marina Militare Italiana destinate ad equipaggiare l'unità d'assalto anfibio LHD Trieste.

Questi ultimi sono realizzati in materiali compositi e caratterizzati da un sistema di propulsione composto da due motori da 800 HP e trasmissioni con eliche di superficie, per una velocità massima di 40 nodi e una velocità di crociera di 35 nodi.

A prua, un portello apribile in due sezioni consente l'alaggio, lo sbarco del personale e le operazioni di recupero in mare. Il pozzetto può ospitare fino a 3 membri dell'equipaggio, mentre il layout degli interni è ottimizzato in base al tipo di missione. Grazie all'utilizzo di sedili ammortizzati estraibili, la cabina passeggeri può ospitare fino a 25 operatori la cui struttura interna è opportunamente sagomata per consentire l'installazione di pannelli blindati nel vano truppa e sulla plancia.

Per quanto riguarda il sistema di armamento, sulla tuga è possibile installare vari tipi di armi leggere, tipicamente torrette telecomandate con un calibro massimo di 12,7 mm. Le due unità sono in costruzione e in consegna per la seconda metà del 2022.

L'azienda CABI Cattaneo, specializzata in veicoli e attrezzature subacquee per le Forze Speciali, in particolare la COMSUBIN della MM di cui è l'unico fornitore di veicoli insidiosi dal secondo dopoguerra, ha presentato nel proprio stand il modello di veicolo di nuova generazione per il trasporto. di operatori speciali (SDV - Swimmer Delivery Vehicle) Deep Shadow, destinato all'esportazione, nonché il sistema di trasporto Deep Guardian o ricovero per materiali da installare esternamente su diverse classi di sottomarini, mentre la barca veloce a chiglia rigida era presente nel acqua "Hi.Pe.R." (High Performance RHIB) da 11 metri, upgrade del precedente CABAT.

Destinato all'export ma per il quale non sono state divulgate informazioni su eventuali clienti e caratterizzato da una flessibilità intrinseca, grazie all'utilizzo di sistemi modulari e carichi per soddisfare un'ampia gamma di missioni, il nuovo SDV ha una lunghezza totale di 9 metri, una larghezza e altezza rispettivamente di 1,45 e 1,80 metri.

È stato concepito per essere guidato da 2 piloti, potendo trasportare 4 operatori completamente attrezzati, oltre alla possibilità di alloggiare carichi aggiuntivi in ​​due pod esterni che possono essere installati, se necessario, sui due lati del veicolo.

Ad un occhio attento e allenato, accanto al plastico del rifugio Deep Guardian, la presenza in scala del pilota subacqueo della famiglia Nero prodotto dall'azienda Suex che in fiera esponeva anche il sistema Nero 1, proprio accanto al CABI Cattaneo , non sarebbe sfuggito. (nella foto sotto) della stessa famiglia.

Secondo l'Analisi della Difesa, le due società stanno lavorando a una più completa integrazione del conducente con il rifugio Deep Guardian al fine di facilitarne l'utilizzo integrato a beneficio degli operatori delle Forze Speciali nel panorama internazionale.

Nell'ambito del piano di ammodernamento delle Forze Speciali della Marina Militare, secondo i documenti ufficiali, NAVARM sta acquistando tre sistemi Nero 2 BluePrint Elite (più opzione per altri tre) identificati come driver in configurazione modulare con sistema di navigazione integrato che consente l'utilizzo della propulsione integrata unità o la suddivisione in due unità distinte, indipendenti sia per quanto riguarda l'alimentazione sia per quanto riguarda i sistemi di navigazione di precisione.

Nello specchio d'acqua adiacente al sito espositivo, è stato possibile intravedere il dimostratore tecnologico del nuovo RHIB Hi.Pe.R. di CABI Cattaneo, su cui l'azienda milanese ha validato una serie di migliorie come un nuovo sistema di propulsione e diverse trasmissioni a vantaggio degli attuali operatori, primo fra tutti il ​​COMSUBIN, che utilizza il CABAT anche a bordo delle unità della classe FREMM Bergamini , sia nella versione GP dalla stazione di varo e recupero di poppa che da sinistra (versione ASW della classe).

Il gruppo francese Zodiac Milpro, leader nel settore dei gommoni e gommoni per impieghi speciali e da lavoro, ha presentato la propria gamma di prodotti, tra cui i gommoni di fascia alta della famiglia Hurricane in servizio in tutto il mondo tra cui le Forze Armate e di Sicurezza italiane, mentre il Il produttore italiano Novamarine, sul mercato da oltre 30 anni e uno dei primi costruttori di gommoni al mondo, presentava la sua linea di imbarcazioni per la sicurezza e la difesa per i settori militare, paramilitare e governativo.

"Per noi tutto ciò che riguarda il settore navale, tenendo in considerazione le nostre competenze chiave, quindi le tematiche legate alla sicurezza, dove sono integrati anche i sistemi d'arma, è assolutamente fondamentale", ha affermato l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. , parlando in sala delle capacità del gruppo, aggiungendo che "la trasformazione che Leonardo sta attuando grazie allo sviluppo di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale, l'elaborazione e l'archiviazione e gestione dei dati sta incontrando l'evoluzione delle operazioni in un ambiente multidominio come quello marittimo”.

Questi sviluppi, così come l'ampia gamma di capacità nei settori navale di superficie e sottomarino, sono stati affrontati dal Dr. Marco Buratti, vicepresidente senior di International Marketing & Strategic Campaigns, nell'ambito del panel AIAD.

Parlando dei prodotti esposti in fiera e sulle navi della Marina Militare, Leonardo è l'unico gruppo di difesa e sicurezza al mondo ad offrire un pacchetto completo di sistemi d'arma di medio-grande calibro con munizionamento guidato nel settore navale sia per contrastare le minacce missile e asimmetrico che assicurano un supporto di fuoco di precisione a lungo raggio.

Il cannone OTO di medio calibro da 76/62 mm è offerto sia nella versione standard Super Rapido in servizio o in acquisizione da oltre 40 clienti nel mondo, sia nella versione alleggerita Overbridge o 'Single Deck' finora acquisita ed in fase di commissioning. servizio con la Marina Militare Italiana.

Oltre a quest'ultima e alla Marina colombiana, le munizioni DART con il sistema di guida Strales o in alternativa con direzioni di sparo compatibili come il sistema Leonardo con radar dual band / EO NA-30S Mk2 e il sistema Thales Nederland Pharos, secondo quanto ha confermato in AD, ha due nuovi clienti mentre altri lo hanno selezionato o hanno mostrato un forte interesse.

Si tratta di due clienti mediorientali, e sebbene non siano stati rivelati ulteriori dettagli, il sistema Super Rapido nella configurazione Strales è imbarcato sui FREMM per la Marina egiziana.

Durante la manifestazione, Leonardo ha inoltre annunciato che fornirà supporto logistico e servizi di manutenzione per i sistemi d'arma OTO 76/62 SR forniti e acquisiti per le unità della Marina Militare francese, grazie ad un accordo quadro che comprende anche attività tecniche di revisione generale, collaudo e configurazione allineamento da effettuare presso l'Arsenale di La Spezia e la CSSN.

Leonardo propone anche il fucile Vulcano 127/64 LightWeight (LW) con caricatore munizioni completamente automatizzato, che secondo il gruppo è l'unico sul mercato dello stesso calibro certificato per l'utilizzo di munizioni Vulcano, quest'ultimo gestito dal comando e controllo della nave come sui FREMM e prossimamente sui PPA italiani.

Oltre alle marine italiane e tedesche, il sistema è stato acquistato da Algeria, Canada, Olanda, Spagna ed Egitto mentre le munizioni a lungo raggio Vulcano sono attualmente in acquisto dalla MM italiana e pianificate per quella tedesca.

C'è un forte interesse da parte di altri operatori e nuovi clienti, così come per la versione da 76 mm in sviluppo per la Marina Militare.

Il gruppo ha presentato anche le novità nei sistemi d'arma con calibri più piccoli, ed in particolare sul veicolo senza pilota SWAD (nella foto sotto) esposto in acqua al salone è stata montata la nuova torretta radiocomandata Lionfish Ultralight 12,7 mm, a cui si aggiungono Lionfish Inner Caricamento, modelli TOP e Lionfish 20 con cannone Oerlikon da 20 mm.

In occasione del salone Seafuture, parlando degli investimenti di Leonardo in ricerca, sviluppo e innovazione, che nel 2020 hanno totalizzato circa il 12% dei suoi ricavi, corrispondenti a circa 1,6 miliardi di euro, il direttore delegato del gruppo ha annunciato che la Difesa italiana ha manifestato il proprio interesse e il relativo programma di ricerca e sviluppo denominato NAUSYCAA (Naval AUtonomous SYStem Control ApplicAtion) di cui Leonardo è capofila, inserito nel PRNM, in vista dell'incarico.

Il programma riguarda lo sviluppo di un innovativo veicolo di superficie autonomo di piccole dimensioni o USV (Unmanned Surface Vehicle), il cui progetto coinvolge il cantiere spezzino per lo sviluppo di "una piattaforma dalle caratteristiche uniche, che farà un largo uso di soluzioni di intelligenza artificiale". , sia per scopi di navigazione che per le missioni di sorveglianza della Marina Militare, per la quale è stato progettato”.

Destinato ad un investimento da parte dell'Amministrazione della Difesa pari a circa il 15% dei fondi annui del Piano Nazionale delle Ricerche Militari (PRNM) e dello stesso ente da parte del gruppo Leonardo, il programma prevede la progettazione, sviluppo e realizzazione oltre a prove dimostrative capacità per un USV lungo meno di 10 metri, realizzato con materiali innovativi ma estremamente leggeri e resistenti provenienti da un cantiere navale non identificato a La Spezia.

Il veicolo è dotato di un sistema di propulsione ibrido allo studio, in grado di operare in autonomia e quindi caratterizzato da una forte applicazione di tecnologie legate all'intelligenza artificiale, che deve integrarsi con il sistema di comando e controllo o CMS (sistema di gestione dei comandi) di nuova generazione della famiglia ATHENA sviluppata da Leonardo per le esigenze della Marina Militare (SADOC 4) e delle esportazioni.

Secondo quanto appreso, l'USV disporrà di un apparato per la navigazione e anticollisione con componenti sviluppati da GEM Elettronica, di cui Leonardo ha acquisito il 30% del capitale lo scorso aprile e rappresenta il primo importante esempio di sinergie industriali, e di un C2 e interconnessione con altre piattaforme pilotate e non, come il sistema di decollo e atterraggio verticale senza pilota Leonardo AWHero, protagonista delle dimostrazioni operative del programma OCEAN 2020.

L'USV sarà dotato di sensori sia passivi che attivi, facendo un uso significativo di tecnologie legate all'intelligenza artificiale, come nel caso dei sistemi elettro-ottici che vedranno in via di sviluppo applicazioni di analisi, riconoscimento e discernimento di potenziali minacce. da GEM Elettronica nell'ambito del progetto di ricerca e sviluppo COVIDE (Computer Vision applicata agli scenari della difesa) con il Dipartimento Armamenti Terrestri.

La piattaforma USV avrà anche caratteristiche e capacità specifiche per operazioni autonome in condizioni marine difficili, nonché una riduzione della firma visiva, radar e termica, che potrebbe includere anche la possibilità di immergersi per periodi limitati sotto la superficie del mare.

Nel settore delle immersioni, il gruppo Leonardo ha ulteriormente evoluto la propria famiglia di siluri leggeri A244/S introducendo una nuova versione che ha già ottenuto il suo primo cliente internazionale, senza identificazione come nuovo o attuale operatore.

Sfruttando tecnologie avanzate nella propulsione e nei comandi di piattaforma derivate dall'esperienza maturata con il suo portafoglio di prodotti di siluri leggeri e pesanti, Leonardo ha sviluppato la nuova versione A244/S Mod 4 offerta come nuovo siluro di produzione o pacchetto di ammodernamento per le munizioni in servizio.

Oltre agli aggiornamenti software già incorporati nella versione Mod 3, in servizio con più di 16 marine nel mondo, sulla base dei più recenti scenari operativi che richiedono armi più manovrabili e veloci, secondo AD, la versione Mod 4 è in grado di raggiungere una velocità massima stimata di oltre 40 nodi alla massima profondità operativa, anche se il gruppo italiano non conferma né commenta. Le capacità di manovra del LWT sono migliorate attraverso l'introduzione di quattro timoni indipendenti (stessa configurazione scelta per il MU-90 LWT) al posto dell'attuale coppia mobile (2 + 2).

Sempre per la lotta antisommergibile, Leonardo ottiene un altro importante successo, acquisendo il primo cliente per il proprio processore per boe acustiche ULISSES (nella foto sotto). Non sono state rilasciate ulteriori informazioni sull'operatore e sull'applicazione aeronautica, ad ala fissa o rotante, ma la notizia rafforza ulteriormente la posizione del gruppo nel settore ASW sul mercato internazionale.

Grazie alle ridotte dimensioni e pesi del sistema - una scatola di 179,4 x 169 x 306,5 mm e 4,5 kg di peso - ULISSES è destinato ad essere utilizzato da una vasta gamma di piattaforme aeree e di superficie, in particolare quelle senza equipaggio.

Il processore acustico ULISSES esegue l'elaborazione multistatica passiva e attiva di un massimo di 64 boe acustiche in parallelo, elaborazione del bersaglio, localizzazione e classificazione tramite tracciamento avanzato e algoritmi proprietari, tracciamento automatico e controllo remoto delle boe, elaborazione video e audio di qualità Full HD per due console operatore che forniscono un'interfaccia uomo-macchina immediata e intuitiva, riducendo il carico di lavoro. Un data logger integrato nel sistema consente l'analisi dei dati post-missione e la classificazione delle minacce subacquee.

In qualità di fornitore di 'sistemi di sistemi' ed in particolare di comando e controllo (C2), è stato esposto presso lo stand di Leonardo il dimostratore tecnologico della versione di nuova generazione del sistema ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance).

Un sistema di missione avanzato, flessibile e ad "architettura aperta" che integra un'ampia gamma di sensori e sottosistemi per fornire piena "consapevolezza della situazione" e supportare capacità decisionali tempestive per la sorveglianza di vaste aree marittime e terrestri, l'ATOS è stato finora venduto ad oltre dieci operatori e installati su oltre 10 diverse tipologie di piattaforme ad ala fissa e rotante.

La versione di nuova generazione del sistema è caratterizzata da un'interfaccia uomo-macchina di tipo touch indipendente dall'hardware e può essere installata non solo su console multifunzione ma anche su laptop e tablet tattici. La nuova versione utilizza le tecnologie più avanzate del settore, tra cui machine learning, intelligenza artificiale e realtà aumentata.

La configurazione presente nello stand dell'azienda era centrata su una postazione multifunzionale di nuova concezione con due touch screen a colori da 27 pollici sovrapposti, la cui particolarità è la possibilità di ribaltare lo schermo superiore per fungere da tavolo tattico.

Durante il panel sulla cyber security marittima, Andrea Biggio, Business Development Industry Consultant della Cyber ​​Security Division di Leonardo, ha presentato la piattaforma Cyber ​​Range. Quest'ultimo è un sistema che permette di trasporre nel mondo virtuale una vera infrastruttura, come una nave militare o una piattaforma di perforazione, per formare operatori dedicati alla Cyber ​​protection in un ambiente immersivo, contro attacchi reali, senza rischi per l'infrastruttura in esercizio.

Questa modalità di addestramento, opportunamente federata con un simulatore navale, consentirà inoltre di addestrare gli equipaggi a distinguere e reagire alle minacce Cyber ​​che potrebbero verificarsi a bordo. La Cyber ​​Range può essere utilizzata anche come piattaforma di test per valutare la postura di Cyber-Security di una nave, identificarne le vulnerabilità e quindi consentirne la successiva risoluzione.

Come anticipato, il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha presentato per la prima volta in Italia alla fiera Seafuture l'azienda Fincantieri NexTech dopo che era stata battezzata a livello internazionale alla fiera IDEX negli Emirati Arabi Uniti, lo scorso febbraio. .

Fincantieri NexTech si propone come l'aggregatore in grado di offrire prodotti e servizi all'avanguardia nei settori dell'elettronica, dei sistemi avanzati, del supporto logistico integrato, delle tecnologie dell'informazione e della cybersecurity. In particolare, racchiudendo in un unico contenitore le competenze e le capacità delle aziende che fanno parte della galassia Fincantieri NexTech, ed in particolare Seastema, Isselnord, Cetena, e-phors, SLS, a cui IDS (Systems Engineering) è stato recentemente aggiunto. .

La controllata Fincantieri possiede competenze uniche e distintive nel campo dei sistemi elettronici ed elettro-ottici, dei sistemi di automazione, delle soluzioni ICT, della sicurezza fisica e logica, dell'ingegneria digitale, del supporto integrato e della simulazione dei prodotti, nonché delle tecnologie a supporto del monitoraggio e della protezione dei grandi reti infrastrutturali.

In ambito navale, in occasione di Seafuture, ha presentato non solo simulazione e automazione per la gestione della nave, ma anche comando e controllo, optronica e il radar Omega 360 (foto sopra).

Nel settore della simulazione, Fincantieri NexTech ha portato la famiglia di simulatori Manta per la formazione degli operatori di bordo, che utilizzano la realtà virtuale per migliorare l'efficacia della formazione.

Si tratta di sistemi focalizzati sul sistema di plancia commerciale di classe 'B' con cinque monitor e copertura a 270 gradi in grado di integrare e simulare apparati di plancia come radar, ECDIS, display conning e governo nave oltre ad un simulatore funzionale o generico del 76/ Pistola da 62 mm, praticamente qualsiasi sistema non classificato, a cui si aggiunge il casco per la realtà virtuale grazie al quale l'operatore si immerge realmente in plancia e nello scenario operativo in cui deve operare.

In esposizione anche il dimostratore da ponte integrato di nuova generazione, derivato del prodotto Naval Cockpit sviluppato per la Marina Militare e installato sui Pattugliatori Polivalenti Offshore classe Thaon di Revel, che propone l'integrazione software di entrambe le componenti software in un unico hardware fisico. automazione della piattaforma e gestione del sistema di combattimento.

A questi si è aggiunto il sistema per l'addestramento e la familiarizzazione con la nave Shipview, che permette un'immersione virtuale nei diversi ambienti della nave.

Per la prima volta è stata esposta la nuova antenna satellitare in banda X/Ka, in grado di commutare automaticamente (senza intervento manuale) e quindi di lavorare contemporaneamente nelle due bande. Accanto ai sistemi elettro-ottici, c'era l'innovativo radar Omega 360 in banda 'X', realizzato per i settori navale e terrestre, le cui caratteristiche hanno evidenziato le spiccate capacità contro i mini-droni, che hanno suscitato l'interesse di diversi operatori internazionali .

Nell'ambito del panel sulla Maritime Cybersecurity, l'Ing. Daniele Francesco Alì, vicepresidente cybersecurity Fincantieri e CEO di E-Phors, di fronte alla necessità di proteggere le piattaforme navali dagli attacchi informatici sia in ambito civile che militare, ha presentato gli ultimi sviluppi in questo settore, rilevando che Fincantieri ha ha sviluppato una metodologia denominata Secure Ship Development Lifecyle (SSDL) finalizzata alla creazione di una piattaforma navale più cyber resiliente, secondo le specifiche del cliente e le minacce presenti e future.

Per quanto non specificato, durante la manifestazione è emerso che le prime piattaforme su cui è stato affrontato il tema della cybersecurity sin dalla fase di progettazione sono state le PPA e le nuove imbarcazioni U212NFS.

Sempre dalla galassia Fincantieri, era presente anche Isotta Fraschini che ha mostrato il nuovo generatore diesel che è stato installato a partire dalla quarta unità di tipo PPA nella fase finale propedeutica al lancio. Isotta Fraschini fornisce anche generatori diesel per FREMM e negli USA per la classe LCS Freedom e unità di classe Spearhead Expeditionary Fast Transport (T-EPF).

Con una cerimonia svoltasi il primo giorno dello spettacolo alla presenza del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, insieme al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (ora CSM della Difesa) e l'Ing. Lorenzo Mariani, Direttore Esecutivo, Vendite e Business Development del Gruppo e Amministratore Delegato di MBDA Italia, è stato presentato presso lo stand del gruppo paneuropeo il modello 1:1 del nuovo missile antinave Teseo Mk2/E.

Per soddisfare le esigenze della Marina Militare, come evidenziato dall'Ing Marco Gelli, Ingegnere Capo Teseo Mk2/E & New business antinave Italia, MBDA Italia ha ideato un nuovo sistema d'arma antinave a lungo raggio con capacità di attacco contro bersagli terrestri, caratterizzato da una cella e superficie di controllo con un design studiato per ridurre la segnatura radar, sistema di propulsione con booster coassiale (invece che ai lati della cella) che, secondo quanto riportato da MBDA, è in grado di garantire un'autonomia di oltre 350 km a quota 'scrematura'.

Il nuovo missile è dotato di un avanzato sistema di guida autonoma con INS/GPS/altimetro radar e doppio cercatore (radiofrequenza ed elettro-ottico) per la guida del terminale, nonché una testata scalabile di nuova concezione per ridurre eventuali danni collaterali, che utilizza un avanzato sistema di pianificazione della missione, con controllo completo e aggiornamento in volo del sistema grazie a un sistema di collegamento dati bidirezionale.

Il sistema di guida include un nuovo cercatore a radiofrequenza (RF) o radar e un sistema laser semi-attivo che consente di ottenere la precisione chirurgica mirando da terra o da piattaforme aeree. Parallelamente a un cercatore RF di ultima generazione, MBDA e Leonardo hanno condotto uno studio per verificare la fattibilità di integrare un cercatore di nuova generazione con l'antenna AESA (Active Electronically Scanned Antenna) e il nuovo back-end, il cui secondo quanto AD è a conoscenza, avrebbero dato esito positivo in attesa di tutti i fondi per procedere all'affidamento del programma di sviluppo, test e qualificazione del sistema, parallelamente allo sviluppo del nuovo missile.

In quest'ultimo ambito, MBDA ha ricevuto a fine novembre 2020 un contratto che, secondo la documentazione presentata al Parlamento, prevede la progettazione, lo sviluppo, il collaudo, la qualificazione e l'industrializzazione del nuovo sistema d'arma nell'ambito della prima fase del programma.

Come le altre versioni della famiglia di missili antinave Otomat/Teseo, il nuovo missile è in fase di sviluppo, e in futuro sarà prodotto, da MBDA Italia presso il suo centro di eccellenza per i sistemi d'arma navali di La Spezia, che in in passato ha dato vita e supporto alle famiglie di missili Otomat, Marte Mk2 e più recentemente Marte ER.

Le altre due sedi di MBDA Italia, Roma e Fusaro, sono coinvolte nello sviluppo del sistema di guida e dell'elettronica. Nello stand dello stesso gruppo erano presenti anche i modelli del sistema Marte ER, CAMM ER e Aster 30 Block 1NT. Il primo è in fase avanzata di sviluppo e qualificazione e sebbene MBDA non abbia divulgato informazioni in merito, il Marte ER nella versione per utilizzo da batterie mobili costiere dovrebbe essere consegnato nel 2022 al primo cliente, individuato da AD presso il Ministero delle Difesa del Qatar.

Quest'ultima ha scelto anche il sistema d'arma nella versione per uso elicotteristico ed in particolare dalle piattaforme NHIndustries NH90 nella versione navale in fase di assemblaggio finale e equipaggiamento da Leonardo in Italia. Quest'ultima versione del sistema d'arma è stata proposta, tra l'altro, alla Marina tedesca che ha mostrato interesse ad equipaggiare le proprie piattaforme NH90 in fase di approvvigionamento.

Accanto ai sistemi terra-superficie e aria-superficie, MBDA ha presentato il sistema CAMM ER che nella versione per uso navale ha già ottenuto un cliente di lancio non dichiarato dal gruppo paneuropeo.

Nell'anno in cui Elettronica celebra il 70° anniversario della sua costituzione, il gruppo ha raccolto due importanti successi a livello nazionale, che stanno avendo importanti ripercussioni sul posizionamento dell'azienda a livello internazionale nel settore navale.

Lo scorso aprile Elettronica ha firmato un contratto con Fincantieri per la fornitura della nuova generazione di Electronic Warfare Suite (EWS) per i nuovi sommergibili U212 NFS (Near Future Submarine) per la Marina Militare Italiana.

Grazie alle impegnative esigenze della Marina Militare nonché ai significativi investimenti in ricerca e sviluppo nel settore dei sistemi subacquei, dove il gruppo aveva già ottenuto negli ultimi anni un contratto per la fornitura di un EWS per piattaforme sottomarine di un importante Navy Asian, Elettronica si inserisce a pieno titolo nel settore con una suite all'avanguardia su piattaforma nazionale dopo quarant'anni dall'entrata in servizio del primo sommergibile della classe Sauro equipaggiato con i sistemi del gruppo italiano.

Nel frattempo proseguono i lavori preparatori per la messa in servizio del primo PPA di classe Thaon di Revel, la cui suite EWS rappresenta uno dei prodotti più avanzati e completi a livello mondiale nel settore delle unità di superficie con sistemi RESM/CESM/RECM. e avanzate capacità di integrazione con la suite radar AESA di Leonardo e con altre piattaforme navali e aeree.

Le tecnologie sviluppate secondo la più recente Legge Navale e applicate in ambito EW alle unità di nuova generazione della Marina Militare hanno già trovato applicazione nel settore dell'export su tutte le unità fornite da Fincantieri nell'ambito del piano di rinnovamento e potenziamento della flotta della Marina Militare. Forze del Qatar, oltre ad almeno un altro cliente internazionale non identificato. Come evidenziato durante la presentazione delle nuove imbarcazioni del programma U212NFS, la suite Electronics rappresenta la risposta tecnologicamente più avanzata e innovativa per operazioni in scenari subacquei e multidominio.

Il nuovo EWS integrato è principalmente focalizzato su un set di tre antenne posizionate rispettivamente sulla sommità di un ascensore dedicato e sui due periscopi, le unità di elaborazione del segnale radio e di comunicazione e su un'unità di gestione della guerra elettronica (EWMU) che raccoglie e gestisce in modo integrato modo le informazioni fornite al sistema di comando e controllo della barca.

L'elemento principale dei sensori è rappresentato dall'antenna integrata RESM/CESM posizionata sulla sommità dell'ascensore dedicato, frutto di oltre due anni di studi e simulazioni in stretta collaborazione con la Marina Militare, che costituisce, secondo quanto dichiarato durante il seminario Underwater di Enrico Colantoni di Elettronica, il prodotto più evoluto sul mercato grazie alle sue elevate prestazioni, dimensioni compatte e sezione radar ridotta.

La suite EWS è caratterizzata da un'architettura software definita e da un alto livello di digitalizzazione che permette di ottenere elevate prestazioni anche in un ambiente elettromagnetico molto denso e complesso, come quello costiero con segnali in radiofrequenza e comunicazioni sia navali che terrestri. Le missioni di intelligence sia nel campo del radar che delle comunicazioni sia a livello tattico che superiore sono supportate da specifici algoritmi proprietari che sfruttano capacità avanzate di machine learning, evidenziate dall'ingegnere Massimo Stinco di Elettronica.

Oltre alle nuove imbarcazioni del Programma U212NFS, l'altro importante progetto legato alle immersioni di primaria importanza per la Marina Militare e lo sviluppo del distretto industriale nazionale è rappresentato dal sistema di soccorso per sommergibili in avaria il cui contratto è stato aggiudicato da NAVARM al team. industriale DRASS-SAIPEM.

Destinato ad essere installato come attrezzatura specialistica a bordo della nuova nave per le operazioni subacquee e di soccorso dei sommergibili SDO-SuRS (Special Diving Operations - Submarine Rescue System) in fase di acquisizione al posto di Nave Anteo, ma anche nel suo complesso “dispiegabile” con velivoli ad uso delle navi opportunità, il sistema denominato SAVER (Submarine Assistance, Ventilation Equipment and Rescue) comprende il sottosistema SRS (Submarine Rescue Systems) e SIS (Submarine Intervention Systems).

Il primo è incentrato sul principale apparato di soccorso denominato Submarine Rescue Vehicle (SRV) di nuova generazione del tipo 'tethered' che comprende il Working ROV ovvero il veicolo subacqueo telecomandato di ultima generazione realizzato da Saipem, accoppiato meccanicamente ad un rescue Camera. realizzato da DRASS in grado di operare fino a 600 metri.

Il ROV è affiancato da un sistema portatile di lancio e recupero (PLARS) o sistema di lancio e recupero trasportabile e un sistema di camere di decompressione subacquee (DDC) che include Transit Under Pressure (TUP) per la decompressione di superficie del personale recuperato.

Il sistema SIS comprende il Sistema di ventilazione (VS) di nuova generazione per operazioni fino a 600 metri di ventilazione del sottomarino danneggiato in attesa di recupero tramite il sistema SRV, e la Capsula di salvataggio sottomarino (SRC), in quest'ultimo caso per attività fino a 300 metri .

Una suite all'avanguardia, dove il sistema SRV opera in maniera del tutto autonoma, destinata a diventare un prodotto di riferimento sul mercato mondiale, creando uno standard internazionale grazie all'interazione tra industria e Forze Armate. La sua architettura modulare, in grado di accogliere diversi carichi paganti, lo rende un sistema utilizzabile anche per altre applicazioni.

A tal proposito, ed in particolare per le operazioni a supporto delle infrastrutture sottomarine di rilevanza nazionale, Saipem ha presentato la propria visione e capacità per operazioni a 360 gradi con strutture di varo, recupero e supporto sui fondali, unitamente alla nuova gamma. di ROV/veicoli autonomi di nuova generazione che sfruttano anche l'intelligenza artificiale, tra cui il sistema di ispezione FlatFish e la famiglia di sistemi Hydrone-W e Hydrone-R in grado di operare fino a 3000 metri e rimanere sott'acqua per mesi, sviluppati da SONSUB, Centro di Eccellenza per le tecnologie subacquee e la robotica.

Il programma U212NFS rappresenta la consacrazione del ritorno di Calzoni come uno dei principali fornitori per la Marina Militare nel settore della subacquea.

Oltre ai sistemi di sollevamento penetrante scafo già installati da Calzoni a bordo dei primi due lotti di imbarcazioni U-212A, l'azienda del gruppo L3Harris fornirà anche il periscopio penetrante d'attacco, l'"albero" optronico non penetrante per il programma U212NFS . e il radar di navigazione sviluppato con il contributo di GEM Elettronica, a cui si aggiunge la suite completa di sistemi di sollevamento E-UMM elettrici e non penetranti (sull'U212A non era completa), nonché il set di valvole di scarico gas.

Con il nuovo periscopio ad attacco penetrante e il 'mast' optronico, L3Harris offre una soluzione all'avanguardia nel settore con prodotti di ultima generazione sviluppati per la US Navy e grazie alla modularità e flessibilità offerte dal design, personalizzato per quanto riguarda i sensori secondo alle esigenze della Marina Militare.

L'introduzione di una suite completa di ascensori elettrici non penetranti o E-UMM rappresenta anche la base per lo sviluppo futuro nella direzione di una barca completamente elettrica.

Sempre nel settore delle immersioni, Calzoni sta collaborando con Graal Tech al progetto Hunterwater nell'ambito del Piano Nazionale di Ricerca Militare (PNRM) per lo sviluppo e la dimostrazione di un sistema autonomo di contromisure antimine che include un veicolo di superficie autonomo per il lancio e il recupero di un veicolo subacqueo 'ibrido' in grado di operare autonomamente o trainato per la ricerca, classificazione e identificazione delle mine grazie principalmente a sistemi sonar, e di un veicolo autonomo 'esauribile' che riacquista il bersaglio ed effettua la neutralizzazione delle mine denominato VGA.

Con 200 anni di storia, di cui 100 nel settore della subacquea, e grazie agli sviluppi del gruppo L3Harris, Calzoni offre diverse capacità e famiglie di soluzioni nel settore navale, tra cui attuazioni completamente elettriche per piattaforme subacquee, sistemi autonomi come il famiglia IVER, sistemi di lancio e recupero oltre a subacquei senza equipaggio e aerei lanciabili da sottomarini, oltre a ROV per operazioni in acque profonde fino a 3000 metri, lanciabili anche da piattaforme sottomarine.

Nello stand di GEM Elettronica e SEGREDIFESA erano presenti rispettivamente la versione 1:1 e un modellino in scala ridotta del nuovo radar 3D Colombus.

Frutto del programma di sviluppo e ricerca MFRAD, cofinanziato al 50% dal SGD/DNA - Dipartimento Armamenti Navali e da GEM Elettronica, il sistema radar multifunzione 3D Columbus in banda 'X' è stato concepito per avere pesi e dimensioni ridotti al fine di essere installato su pattugliatori costieri o offshore di tonnellaggio ridotto come sensore principale.

Il nuovo apparato a stato solido è dotato di una complessa antenna stabilizzata elettronicamente per la sorveglianza aerea e navale con la possibilità di integrare un'antenna IFF di interrogazione co-montata, oltre al collegamento in fibra ottica con i componenti di elaborazione sottocoperta.

Con un peso di poco inferiore ai 400 kg (450 kg con l'interrogatore IFF) che salgono a 550 con il modulo di condizionamento separato, il radome del gruppo antenna incorpora un'antenna piatta inferiore per la sorveglianza e il tracciamento del bersaglio di superficie e navigazione, insieme a un'antenna aerea per il stessi scopi nel dominio aereo.

Il nuovo radar ha dimostrato una portata strumentale massima di circa 100 km e una copertura di elevazione massima di oltre 60 gradi con capacità di tracciamento di oltre 300 bersagli aerei, nonché un massimo di circa 175 km per bersagli di superficie.

Mentre questa versione denominata Mk1 dall'azienda e MM/SPS-780V (1) dalla Marina Militare è stata finora installata sulla testata LSS Vulcano, la stessa ha subito un'evoluzione e personalizzazione nella versione Mk 3 che si caratterizza per la ottimizzazione termica al fine di eliminare il sistema di raffreddamento ad aria e quindi un minor peso e ingombro, senza limitazioni di portata. GEM Elettronica ha realizzato un'ulteriore versione denominata Mk 2 che, con una limitazione della portata al settore aereo (eliminazione del canale di superficie), ha visto il peso ridotto a meno di 200 chili.

Quest'ultimo modello ha già un cliente di lancio estero non specificato, e può essere installato sull'albero principale o secondario della piattaforma navale ospite.

Forte dell'esperienza maturata, GEM Elettronica sta rivolgendo la propria attenzione alle nuove tecnologie basate sull'interferometria atomica e sull'ottica integrata per realizzare una nuova generazione di sistemi per applicazioni subacquee, la cui trattazione non è compatibile con questo report di Seafuture 2021.

Nell'ambito del PNRM, GEM sta sviluppando il dimostratore tecnologico del sistema di navigazione ATINS (ATomic Inertial Navigation System) per garantire una precisione di posizionamento di due ordini di grandezza superiore ai migliori sistemi di navigazione attualmente disponibili sul mercato, rendendo completamente la navigazione della piattaforma sottomarina autonomo da sensori esterni.

Il sistema ATINS ha già superato la fase di progettazione ed è attualmente in fase di costruzione del dimostratore tecnologico per il suo test prima in laboratorio sui sistemi di simulazione del movimento presenti in GEM Elettronica e poi su un'unità navale di superficie della Marina Militare Italiana.

Lo stand Rheinmetall è stato dominato dalle console della suite di simulazione di sistemi di combattimento per unità subacquee o SCTT (Submarine Command Team Trainer) che insieme al sistema di simulazione di piattaforma o SCS (Submarine Control Simulator) del gruppo, rappresentano uno dei più avanzati per mondo, già selezionato e fornito alla Scuola Sottomarini della Marina Militare in una versione personalizzata per l'addestramento su imbarcazioni U-212A.

Accanto a questi prodotti specifici per il diving, Rheinmetall ha presentato i prodotti del gruppo europeo nel settore navale di superficie.

Il più noto è il sistema di difesa ravvicinata Millennium basato sul cannone Oerlikon Revolver da 35 mm con munizione Ahead particolarmente adatto all'ingaggio di minacce asimmetriche e missilistiche, a cui si aggiunge il cannone Oerlikon KBA da 25 mm utilizzato per l'Italia. su mezzi corazzati e blindati dell'Esercito e per la difesa ravvicinata su unità della Marina Militare.

Il radar Oerlikon X-TAR3D/N 3D sviluppato e prodotto da Rheinmetall Italia rappresenta il prodotto di punta per quanto riguarda i radar del gruppo ma erano in evidenza anche i complessi di regia di tiro Biax e Triax e i sistemi SeaVision EO/IR. MSP 600 oltre alla gamma di sistemi d'arma di diverso calibro Searanger e Seasnake e soluzioni con sistemi d'arma laser (HEL) ed elettromagnetici (HPEM).

Per la prima volta presente al salone Seafuture, la società Sky Eye Systems del gruppo OMA (Officine Meccaniche Aeronautiche), per la prima volta ha fornito dettagli sulla nuova versione in sviluppo per uso navale della sua famiglia di sistemi aerei a pilotaggio remoto (UAS) Rapier tattico, già fornito nel modello Rapier X-25 all'Aeronautica Militare Italiana.

Sulla base dell'interesse preliminare della Marina per un nuovo programma UAS, Sky Eye Systems ha iniziato a lavorare sulla versione a decollo e atterraggio verticale Rapier X-VTOL. Lo sviluppo e la qualificazione dei nuovi UAS dipenderanno dal mercato e dai tempi del programma della Marina, ma l'obiettivo dichiarato è quello di completare le attività entro il 2022.

Come piattaforma di configurazione ibrida della famiglia Rapier, l'X-VTOL condivide la maggior parte delle tecnologie sensibili e fondamentali sviluppate da Sky Eye Systems per il resto della famiglia, come il layout aerodinamico altamente ottimizzato, il sistema di controllo del volo e la stazione. sistemi di controllo a terra, sviluppati secondo i più alti standard di sicurezza software-hardware DO178C-DALB, oltre alla progettazione strutturale quasi interamente in fibra di carbonio.

Utilizzando una cella simile alle altre versioni con bracci sotto ogni ala e piani di coda a V rovesciata, l'X-VTOL dispone di due motori tandem alle estremità della cella per il volo orizzontale e otto motori elettrici per il volo verticale, di cui quattro distribuiti su ciascuno due braccia che si estendono in avanti e indietro sotto le ali.

La configurazione in tandem push-pull dei motori di propulsione, che include un motore israeliano Orbital Heavy Fuel Engine (HFE) nella parte posteriore e una parte anteriore elettrica, garantisce una rapida salita, atterraggio e parcheggio di precisione, anche in condizioni di forte vento a bordo di piattaforme navali in rapido movimento.

L'X-VTOL è dotato di un vano di carico utile che ospita la gamma di torrette Epsilon Octopus EO / IR dotate da due a quattro sensori (Epsilon Octopus 140, 140z o 175) insieme al sistema SkySAR, il radar ad apertura sintetica elencato come il più leggero nel mondo, sviluppato e interamente finanziato dalla stessa Sky Eye Systems su requisiti proprietari, in partnership con la società Echoes.

Insieme o in alternativa, a bordo possono essere presenti sensori iperspettrali, Lidar, IFF, SIGINT e AIS. Con un MTOW di 50 kg, il Rapier X-VTOL sarà in grado di raggiungere rispettivamente una velocità di crociera e massima di 57 e 70 nodi e un'altitudine massima di esercizio di 6.435 metri.

Con un raggio di collegamento dati di 100 km (estendibile a poche centinaia di km, grazie al collegamento dati satellitare opzionale) e un'autonomia da 5 a 11 ore a seconda della missione e dei carichi utili, il Rapier X-VTOL condivide la stessa stazione di controllo a terra della famiglia Rapier e utilizza software per l'elaborazione e l'analisi dei dati raccolti tramite algoritmi di intelligenza artificiale, sviluppati da Planetek Italia.

Sitep Italia ha dedicato il proprio stand interamente alla presentazione delle nuove tecnologie proprietarie sviluppate dall'azienda. Alcuni di questi hanno già raggiunto un grado di maturità tale da trovare presto applicazione nei prodotti in corso di commercializzazione.

Nel dettaglio sono stati presentati il ​​sistema di comunicazione 5G, la piattaforma viOS-Core e il periscopio optronico stabilizzato GSOP 100.

Sitep Italia ha lavorato su un'infrastruttura di rete 5G nel settore della difesa e della sicurezza con l'utilizzo di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale a doppia valenza, che consente la creazione di una rete dedicata, all'interno della quale sarà possibile condividere e coordinare, in in tempo reale, informazioni dai vari scenari operativi e nel settore civile in caso di disaster recovery, ad esempio.

La comunicazione sarà gestita indipendentemente dalla rete pubblica, garantendo l'interoperabilità con i servizi di difesa esistenti (tactical data link), mentre l'affidabilità e la compatibilità con i protocolli di Cybersecurity saranno garantite da una filiera hardware e software italiana.

Nel settore della protezione civile, questa rete consentirà di utilizzare un canale di comunicazione dedicato per compensare la temporanea congestione dei canali commerciali. La piattaforma viOS-Core è una piattaforma hardware-software per l'acquisizione e l'elaborazione in tempo reale dell'intelligenza artificiale di più sorgenti video.

La piattaforma è stata sviluppata da Sitep Italia come naturale evoluzione dei dispositivi elettro-ottici che sono stati utilizzati negli anni sui sistemi prodotti dall'azienda. Questa piattaforma flessibile può essere integrata in sistemi esistenti o nuovi design, consentendo l'uso di tecnologie all'avanguardia e computer potenti con pesi e spazi limitati.

Nel settore dei sistemi elettro-ottici, ha presentato il periscopio optronico stabilizzato GSOP 100, in grado di garantire una sorveglianza panoramica a 360 gradi in tempo reale grazie all'intelligenza artificiale, per la navigazione, la sicurezza e la protezione delle piattaforme sottomarine.

La società ASTIM era presente al Seafuture 21 con il prodotto di punta SeaGuardian Mk4 che rappresenta la nuova generazione di Tactical Mission System (TMS) per unità navali o per la sicurezza marittima.

La suite è caratterizzata da un'architettura di sistema di tipo aperto, che fornisce la capacità di operare in architetture ad intelligenza sia distribuita che centralizzata, e che consente una grande flessibilità di utilizzo grazie all'utilizzo di componenti commerciali o COTS.

Rispetto alle prime versioni risalenti al 2018, SeaGuardian Mk4 vanta un notevole incremento delle sue capacità operative grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale che trova sempre più spazio in sistemi di pari livello tecnologico.

In mostra anche il sistema TMS TALON (Target Acquisition Land Observation and Navigation) specificamente dedicato alle piattaforme terrestri e per la prima volta le nuove antenne ad alte prestazioni per le comunicazioni tattiche satellitari in banda UHF e per le comunicazioni tattiche in banda U/VHF e HF.

La società di ingegneria dei sistemi DCube creata dalla società Angelo Podestà ha portato a Seafuture diversi prodotti relativi rispettivamente ai settori aeronavale, terrestre e prettamente navale.

Tra questi, il sistema di puntamento multispettrale dell'arma MAHRS (Multispectral Aiming High Resolution System) centrato su un'ottica con canale diurno e infrarosso collegato ad un head up display (HUD) montato su un casco che ne aumenta la precisione e la velocità di ingaggio. dell'arma su cui è montato il sistema.

In particolare, il sistema MAHRS è stato acquistato dalla Marina Militare per l'utilizzo a bordo delle unità navali a supporto del COMSUBIN e rappresentato principalmente dai due UNPAV classe Cabrini sui quali dovrebbero essere montate ciascuna due armi Gatling Dillon da 7,62 mm, come il La nave Cabrini è stata attrezzata nello specchio d'acqua adiacente al salone.

Progettato per tutti i veicoli corazzati e blindati, l'innovativo sistema di guida VUHLCAN (Vision Under Hatch for Land Carriers Through Assisted Navigation) Mk2 è il risultato di un ampio lavoro nell'ambito di un progetto di ricerca e sviluppo PNRM.

Il sistema, che secondo la società sviluppatrice è stato testato presso il Centro Sperimentale Multifunzionale dell'Esercito di Montelibretti, è centrato su un visore montato sul casco o HMD (Helmet Mounted Display) su cui sono rappresentate le immagini delle cinque unità sensoriali. (giorno e notte) installati sul veicolo rispettivamente in posizione anteriore (due unità di cui una panoramica), laterali su ogni lato e una sul retro.

Una spiegazione semplificata di un sistema di realtà aumentata immersiva con "latenza" ridotta e la capacità di rappresentare sull'HMD oltre alle informazioni sulla guida e sulla gestione della piattaforma, inclusa la missione in futuro.

DCube ha anche esposto il sistema Neptus (Netshared Enabled Processes Tracking for Underwater System), sviluppato come parte di un programma di ricerca e sviluppo PNRM e destinato a facilitare la comunicazione, la condivisione della posizione reciproca e la navigazione dei subacquei impegnati in entrambe le attività di formazione. quello operativo.

Nata come spin-off dell'Università di Genova, la società Graal Tech è oggi attiva nel settore dei sistemi autonomi senza pilota, in particolare sul mercato Oil & Gas, oceanografia, monitoraggio ambientale, sperimentazione e valutazione, che affronta quello militare con programmi dedicati.

La famiglia di sistemi Autonomous Underwater Vehicle (AUV) offerti da Graal Tech è incentrata sul sistema X-300, che si caratterizza per una spiccata modularità e un'elevata flessibilità operativa che ne consentono l'utilizzo come AUV, aliante e per missioni ambientali. Il sistema X-300 è offerto in diverse versioni che vanno dall'UAV/ROV (R-300) che vede tre sistemi collegati tra loro da una baia per carichi fino a 60 kg, all'MGB 300 dotato di un sistema radio a lungo raggio e di un modem acustico.

Se utilizzato in combinazione con uno o più AUV X-300, il sistema MGB-300 può fungere da gateway dati tra i veicoli subacquei e una stazione di controllo a terra oa bordo.

Grazie a queste caratteristiche e capacità, la famiglia X-300-centric è stata recentemente selezionata dal Naval Experimentation and Support Center (CSSN) della Marina Militare per l'innovativo programma BOOMER, mentre l'azienda partecipa al programma Hunterwater a fianco di Calzoni. di cui abbiamo già parlato entrambi.

Civitanavi Systems, fornitore nel settore navale di sistemi INS FOG (Fiber Optic Gyro) in collaborazione con Sitep Italia per i pattugliatori offshore multiruolo (PPA) classe Thaon di Revel, ha ottenuto un importante successo nel settore aeronautico, consegnando il primo due sistemi inerziali nell'ambito di un contratto aggiudicato da BAE Systems per un sistema inerziale compatto basato su FOG (Fiber Optic Gyro) della famiglia ARGO 500 di nuova concezione, a supporto del programma internazionale per lo sviluppo del velivolo Tempest di sesta generazione.

Sfruttando le capacità di rapido sviluppo di Civitanavi Systems in tutte le aree della progettazione, sviluppo e produzione di sistemi inerziali a duplice uso, questi sistemi FOG verranno utilizzati per eliminare i rischi di integrità e ridondanza come parte del programma dimostrativo dell'innovativo controllo di volo di BAE Systems sistema (FCS) per i velivoli Tempest di nuova generazione.

L'azienda VirtuaLabs ha partecipato alla manifestazione con un'importante affermazione sul mercato internazionale che risale allo scorso anno, quando il cantiere ecuadoriano ASTINAVE EP scelse per la Marina locale, il progetto dell'unità multiruolo Fassmer MPV70 Mk II con un moderno integrato mast (AIM, Advanced Integrated Mast) che ospita una suite di sistemi elettronici e un radar a faccia fissa AESA sviluppati da VirtuaLabs insieme ai cantieri ASTINAVE EP.

Si tratta di una suite innovativa basata sui prodotti dell'azienda italiana che comprende un IFF di nuova generazione con antenna circolare non rotante (CESA 32), il sistema RESM DESM-IM completamente digitale caratterizzato da elevata sensibilità e precisione. L'elemento principale della suite e del progetto è rappresentato dal radar multifunzionale a quattro facce fisse denominato SEADAR, in banda S.

Si tratta di un radar digitale con antenne di tipo AESA sviluppato da VirtuaLabs, con moduli trasmettitore-ricevitore che sfruttano la tecnologia al Nitruro di Gallio (GaN) e che controllati individualmente digitalmente assicurano la formazione di fasci digitali (DBF) sia in trasmissione che in ricezione.

Insieme a questi sistemi, VirtuaLabs ha proposto il radar MFR 10X, il primo sistema AESA in banda X a quattro facce fisse sviluppato in Italia secondo la stessa azienda, in grado di svolgere compiti di sorveglianza, tracciamento e guida di missili e artiglieria, nonché un serie di altri prodotti con applicazioni nei settori aeronautico e terrestre.

Grazie a Goriziane EC (Engineering & Construction) e Goriziane Group, la holding è presente rispettivamente nei settori oil & gas, navale, industriale, eolico e green e nel settore della difesa.

Nel settore navale il gruppo è impegnato nella fornitura di componenti quali porte verticali, ascensori e relative piattaforme e porte d'imbarco per le nuove unità della Marina Militare, ed in particolare PPA, LHD e LSS mentre nel settore Difesa ha una lunga esperienza nel campo della manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento di veicoli terrestri.

Non poteva mancare il gruppo RINA, che accanto ai servizi di classificazione, certificazione e statutario, la cui attività si è progressivamente ampliata dal navale ad una vasta gamma di settori operativi, promuovendo un approccio 'verde' al settore navale e una crescita sostenibile nel settore energetico settore oltre a servizi dedicati e personalizzati nel settore Trasporti & Infrastrutture.

Oltre alle nuove aziende italiane partecipanti, come Alfagomma, specializzata nell'idraulica industriale ed Ercolina nelle curvatubi, la joint-venture NAVIRIS e altri gruppi internazionali come MBDA e Rheinmetall, era presente il gruppo Thales, con la sua produzione nel settore del diving settore. ed in particolare quello dei sistemi sonar che trovano applicazione su unità della Marina Militare.

In particolare, la suite ASW dei FREMM e quella delle mie contromisure su MCMV di classe Gaeta con sistemi la cui evoluzione è stata evidenziata dal gruppo alla luce di importanti programmi per la Marina Militare e degli sviluppi nel settore unmanned a livello mondiale.

A questi si sono aggiunti il ​​gruppo MAN, che ha una forte presenza sulle unità Navali del Diritto Navale e Fincantieri export in particolare sulle unità destinate alla Marina del Qatar, il gruppo Hensoldt per radar e sensori dedicati alla navigazione e aeronavale sorveglianza, la società tedesca Elac Sonar del gruppo Cohort, i cui componenti elettroacustici andranno ad equipaggiare le nuove imbarcazioni U212NFS della Marina Militare, il gruppo tedesco Renk specializzato in trasmissioni, riduttori, propulsione elettronica e relativi componenti e il gruppo francese ECA.

Quest'ultimo ha presentato l'ampia gamma di sistemi nel settore navale ed in particolare i veicoli autonomi subacquei e di superficie nonché i sistemi di comando e controllo e quindi suite complete, come nel caso del programma di contromisure antimine per la Marina olandese e belga, che rappresenta un progetto di riferimento mondiale.

La minore presenza internazionale era incentrata sull'industria francese, con aziende come HGH specializzate in sistemi di sorveglianza multispettrale, iXBlue per i sistemi dedicati alla navigazione, Alseamar per i veicoli subacquei e i sistemi per il settore militare e civile, accanto ad aziende come Exavision, Ai Group, AML, Egerie, Marine Tech e il raggruppamento Pôle Mer Méditerranée, ma anche la tedesca Fugro e la spagnola Ferri-Cinme, segno del progressivo sviluppo internazionale della manifestazione.

Foto: Luca Peruzzi, Seafuture, Leonardo, Fincantieri, FSD, Skyeye, CNV, Marina Militare,

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defense Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni correlate) e riviste di settore Armada International, European Defense Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora inoltre con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e il magazine online dedicato al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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