Witty: la soluzione italiana che allunga la durata della batteria dello smartphone | Hardware Upgrade

2022-06-04 02:23:26 By : Ms. Vera Ye

Come far durare di più la batteria dello smartphone? La startup italiana Witty ha ideato un piccolo dispositivo facile da usare che permette di ricaricare la batteria fino al 100% preservandone l'autonomia e la durata di vita.

Witty Srls è una startup fondata nell'aprile 2020 da un team di ingegneri dell'università di Roma "La Sapienza". Andrea Tognoli, Lorenzo Craia, Lorenzo Karavania e Luca Martini hanno unito le forze con un unico obiettivo, quello di far durare di più gli smartphone e ridurre l'inquinamento legato all'elevato consumo di batterie agli ioni di litio.

"Se solo il 10% della popolazione mondiale utilizzasse Witty si potrebbe raggiungere un risparmio annuale di 144 milioni di batterie, 863 tonnellate di litio e quasi 2 miliardi di litri di acqua", si legge sul sito dell'azienda.

Da qui è nato Witty, un accessorio che si frappone tra lo smartphone e il caricabatteria in dotazione per scollegare la batteria dello smartphone una volta che la carica ha raggiunto il 100%. La prima versione di Witty era compatibile con i caricabatterie fino a 18W, mentre l'ultima versione, in commercio da novembre 2021, si spinge a supportare i modelli fino a 65W con ricarica rapida.

La domanda sorge spontanea: ma gli smartphone più recenti non lo fanno già? Tutti gli smartphone interrompono il flusso di corrente, ma mantengono la batteria alla sua tensione di fine carica (al 100%) fino a quando non si scollega il cavo. Ed è proprio questo comportamento deleterio per la longevità della batteria che Witty vuole combattere affidandosi a una tecnologia ribattezzata tecnologia ASO (Automatic Shut Off) - in attesa di brevetto - che rileva quando la batteria è carica e scollega lo smartphone dalla rete elettrica.

Mantenere la batteria a elevate tensioni comporta una rapida usura degli elettrodi al suo interno, il che si traduce in una diminuzione della sua capacità e dunque dell'autonomia. Questa è la spiegazione semplice, ma entriamo maggiorente nel merito.

Witty si presenta come un dispositivo di facile da usare e apparentemente semplice nel suo funzionamento, ma sono spesso proprio le cose semplici a rivelarsi più utili, andando a colmare i vuoti dei pur sempre importanti e ammirevoli sforzi che i produttori di smartphone fanno per prolungare la durata di vita delle batterie e la longevità.

All'interno delle batterie è, per esempio, presente un chip di protezione che impedisce al voltaggio di toccare i 4,5V e, al tempo stesso, di non scendere sotto i 3V. Superare nel verso o nell'altro queste due soglie porta la batteria a deteriorarsi rapidamente, ed è per questo che i nostri smartphone ci mentono, costantemente, ma a fin di bene: quando lo smartphone raggiunge l'1% di carica, in realtà la carica residua della batteria è del 5% circa, in modo da evitare che la batteria raggiunga la tensione limite di scarica.

Il chip di protezione integrato nelle batterie agli ioni di litio è quindi molto utile, ma al tempo stesso non "stacca" la batteria quando si raggiunge il 100%, lasciando la batteria connessa alla sua tensione di fine carica.

Witty spiega che i produttori applicano una strategia per la ricarica chiamata Topping Charge in cui vi è una fase iniziale a corrente costante e una finale a tensione costante. Dopo che la batteria ha raggiunto il 100%, il circuito attende che la carica scenda sotto una soglia per ricominciare la ricarica e riportare la batteria al 100%.

Passando invece alla parte software, alcuni sistemi operativi moderni come iOS usano l'apprendimento automatico per tentare di capire le abitudini di ricarica quotidiane in modo che l'opzione di Caricamento ottimizzato si attivi solo quando si prevede che il dispositivo sarà collegato a un caricabatterie per un periodo di tempo prolungato. Purché sempre utile, questa funzionalità software è soggetta a molte imprecisioni perché non è detto che vi sia un orario fisso di ricarica.

Witty promette quindi di dare un taglio alla tensione di fine carica impedendo quindi un rapido deterioramento della batteria: l'azienda afferma che l'uso di Witty può raddoppiare la vita utile dalla batteria, passando da circa 1 anno e 9 mesi a quasi 4 anni.

Witty si presenta come un accessorio USB molto semplice, con un connettore USB A ingresso e uno in uscita. Come accennato all'inizio, va inserito tra il caricabatterie e il relativo cavo. Sulla scocca in plastica (che può essere nera, verde o arancione) c'è il tasto di accensione. Witty si può usare non solo con gli smartphone, ma anche con tablet, smartwatch, cuffie, speaker Bluetooth, caricabatterie USB di reflex digitali e pannelli luce. È compatibile con alimentatori fino a 65W ma la carica verrà limitata allo standard USB di 4A.

Il suo prezzo è di 31,99€ e inserendo il codice HWUPGRADE in sede di acquisto nel sito del produttore avrete uno sconto del 10% - applicato in automatico seguendo questo link. C'è anche la versione USB C, con i due adattatori in bundle a 45€, scontata ora a 35,99€. I due adattatori sono acquistabili a parte a 12,99€. Trovate Witty anche su Amazon in pacchetti da due e da quattro.

È bene sapere in sede di acquisto che Witty contribuisce alla compensazione di CO2, investendo parte del fatturato nella piantumazione di alberi nelle zone bisognose del pianeta, grazie alla collaborazione con TreeNation. "Vogliamo essere sostenibili anche nell'imballo e nelle spedizioni al cliente. Infatti, non utilizziamo plastica per spedire i nostri prodotti", aggiunge l'azienda.

È la domanda delle domande e provarlo in un'epoca dove le batterie degli smartphone non sono praticamente quasi più accessibili è complicato. In nostro soccorso arriva un video esplicativo dell'azienda, che spiega bene come funziona Witty con un test di laboratorio:

Nel video si può vedere come di norma uno smartphone mantenga la batteria alla sua tensione di fine carica di 4,35V sebbene abbia già raggiunto il 100% da tempo. L'aggiunta di Witty, invece, permette di scollegare il dispositivo dalla rete elettrica quando completamente carico.

Per quanto ci riguarda, l'abbiamo provato con due smartphone Xiaomi, un Redmi Note 8T e un recentissimo Xiaomi 12. In entrambi i casi Witty ha agito come nel video, ma è bene sottolineare che lo smartphone non viene staccato non appena sul display compare il 100%, bensì tra 15-20 minuti dopo: di certo è sempre meglio che lasciarlo collegato senza Witty tutta notte alla presa di corrente, sotto tensione costante. Per qualsiasi dubbio, c'è un'utile FAQ sul sito di Witty.

Che abbiate intenzione di affidarvi a Witty oppure no, ci sono delle buone pratiche che potete seguire (ma non sempre è possibile) per far durare la batteria del vostro smartphone il più possibile. Per prima cosa, ricaricatelo prima che la carica residua scenda sotto il 25%. "Scaricare ripetutamente la batteria portando la sua tensione vicina a quella limite di sottoscarica provoca un rapido deterioramento degli elettrodi interni, riducendone la capacità e quindi la durata", sottolinea Witty.

Un'altra buona pratica è fare dei cicli di ricarica parziali, senza superare l'80%. In questo modo si evita che la batteria venga caricata fino alla sua massima tensione. "La tensione cresce con l'aumentare della percentuale di carica, infatti, all’80% viene applicata una tensione di circa 4,15/4,2V, fino ad arrivare ad un valore di 4.35V quando si trova al 100%", sottolinea Witty. Chi ha bisogno del 100% di carica per avere lo smartphone attivo il più a lungo possibile non può però perseguire questa strategia, ed è qui che Witty entra in scena.

Un'altra cosa che potete fare è non usare lo smartphone quando è in carica, perché in quel modo aumentate la temperatura della batteria in una fase in cui la tensione è alta: in questo modo favorite la rapida ossidazione degli elettrodi. Ove possibile (sia perché permesso dal produttore del dispositivo che per questioni di tempo), infine, sarebbe utile non usare la ricarica rapida: provoca un surriscaldamento e uno stress eccessivo delle celle agli ioni di litio.

D: Com'è nata l'idea di Witty e da chi?

R: L'idea venne a me nel 2015. Mi ricordo quando comprai l'iPhone 6 con mio padre, ci eravamo stufati di avere telefoni con batterie che iniziavano a non performare bene dopo poco tempo. Anche se non sembrano due cose correlate, ebbi la fortuna di avere degli acquari a casa, i quali richiedevano un timer per impostare la luce diurna e notturna, quindi un timer elettronico che funzionava da switch. Perciò a casa avevamo delle prese con un timer meccanico in cui impostavi il tempo e lui, dopo quel determinato orario, spegneva la luce.

Inizia a usare quel timer durante la notte quando dovevo ricaricare lo smartphone: impostavo 2 ore e lui scollegava il telefono dalla corrente elettrica dopo quel lasso di tempo. Notai che così facendo, dopo diverso tempo, il mio telefono si comportava meglio rispetto a quello degli amici in termini di autonomia. Così mi sono accorto di avere per le mani un'idea vincente e, avendo passione per le startup, ho cercato personale.

Ho incontrato Lorenzo Craia e Luca Martini con cui abbiamo sviluppato i primi prototipi e svolto i test all'interno dei laboratori de La Sapienza nel tempo libero dopo i corsi e gli esami. Quando abbiamo ottenuto il primo prototipo abbiamo lanciato l'idea sfruttando le piattaforme di crowdfunding Indiegogo e Kickstarter e abbiamo raccolto il capitale per abbattere i costi fissi iniziali e avviare la produzione vera e propria.

D: In quanti siete in azienda e qual è il vostro giro d'affari attuale?

R: in totale siamo 8-9 persone tra cui i tre cofondatori, Fabio Penzo che è il nostro business advisor, Lorenzo Palombi che svolge il ruolo di legal advisor e poi altri collaboratori esterni. Per quanto riguarda i finanziamenti siamo totalmente in bootstrapping (situazione in cui un imprenditore avvia un'azienda con poco capitale e usando i ricavi operativi, senza affidarsi a investimenti esterni), siamo forse una delle poche startup che riescono a funzionare ancora con il denaro che guadagniamo. Siamo in utile, abbiamo raggiunto quasi i 300mila euro da quando siamo aperti.

D: Witty nasce in Italia, ma è fatto anche nel nostro Paese?

R: Il 90% della produzione è fatta in Italia, solamente la scheda elettronica è realizzata in Cina ma stiamo stringendo delle partnership per portare anche quella parte in Italia, in modo da avere tutto qui e gestire la filiera più facilmente. Confezione, scocca e assemblaggio, facciamo tutto qui.

D: Su quali studi e pubblicazioni si basa lo sviluppo di Witty?

R: tutto è partito da un'idea, poi abbiamo fatto dei test interni nei laboratori e degli studi, ma c'è anche del materiale pubblicamente disponibile su cui si basa tutta la nostra teoria. Citiamo spesso il sito divulgativo "Battery University" pubblicato dal noto provider di tecnologie Cadex Electronics Inc., nel quale ci sono numerosi test e grafici che dimostrano come non disconnettere la carica porta ad una rapida usura della batteria, riducendone i cicli di carica/scarica da quasi 500 a circa 200. La NASA, inoltre, ricarica i propri satelliti fino al 60%, proprio per evitare che la batteria si mantenga in una situazione sbilanciata.

Potete pensare alla batteria come due stanze con in mezzo una porta. La stanza a sinistra è lo 0%, quella di destra il 100%. Nel momento in cui si carica la batteria, gli ioni di litio che possiamo idealizzare come delle persone si spostano dalla stanza di sinistra verso quella di destra, viceversa con la scarica. Una batteria viene danneggiata se non c'è una situazione di equilibrio: nel momento in cui tutte le persone stanno a destra o a sinistra, si figura una situazione dannosa per gli elettrodi della cella che si tramuta in una diminuzione dell'autonomia giornaliera. Le soluzioni per evitare che la batteria si deteriori sono quella di evitare che la batteria rimanga troppo tempo al 100% ed impedire che si scarichi troppo, per questo si consiglia di fare una ricarica tra il 20 e l'80%. Witty rappresenta una soluzione "win-win" per l'utente e la batteria perché hai una ricarica fino al 100%, ma allo stesso tempo eviti l'esposizione alla tensione di fine carica.  

D: Perché i produttori non implementano la tecnologia di Witty nei loro caricabatteria?

R: Non hanno la volontà di farlo, dietro c'è un mero discorso economico. Loro ti forniscono un dispositivo con cui devono guadagnare: se ti vendono un telefono di fascia bassa, non possono fartelo durare sei anni, devono spingerti a comprarne un altro dopo 1-2 anni (Tognoli si riferisce al concetto di obsolescenza programmata, ndr).

Adesso stanno riconoscendo parzialmente il problema e confermando i nostri studi, implementando la ricarica ottimizzata, ma si tratta di una soluzione non molto efficiente perché se lo smartphone non riesce a riconoscere le abitudini dell'utente (non sempre carichiamo lo smartphone a una data ora, ndr), allora questa ricarica ottimizzata non entra in funzione.

D: Witty è compatibile con tutti gli smartphone?

R: Sì, nel nostro sito abbiamo citato i brand più comuni, ma potenzialmente è compatibile con tutti i prodotti con caricabatterie fino a 65W.

D: State già lavorando ad altri prodotti?

R: Sì, ma non ne possiamo parlare. Comunque si tratta sempre di prodotti legati al miglioramento dell'esperienza che gli utenti hanno con i propri dispositivi elettronici.

soluzione a falso problema, ma di facile realizzazione e dal costo basso

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